Oltraggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale è la sfilza di ipotesi di reato contestata dai militari della Guardia di Finanza a un’imprenditrice agricola di Francavilla Fontana, accusata d’aver cercato di bloccare gli uomini delle Fiamme gialle nel corso di un controllo eseguito nei suoi terreni.
La verifica, conclusa con la fuga di alcuni braccianti al lavoro tra i campi e con la denuncia a carico della donna che avrebbe cercato con la forza di impedire ai finanzieri di raggiungere i lavoratori, rientra nella serie di accertamenti contro il cosiddetto fenomeno del “caporalato” intensificato in Puglia dalle forze dell’ordine.
Un lavoro che ha portato finora a risultati significativi, tali da far ritenere la piaga dello sfruttamento dei braccianti agricoli in Puglia nuovamente in auge.
Nel corso degli accertamenti, condotti dall’alba oltre che fra i campi anche a bordo dei pullman, sono infatti stati individuati ben 28 italiani impiegato “in nero”. E i rispettivi sfruttatori regolarmente individuati e denunciati. Sulle loro teste pende ora la minaccia di sanzioni pesantissime, con multe che potranno oscillare da 1.950 a 15.600 euro, per ogni posizione ritenuta non regolare.