L’idea è ancora sulla carta. Ma il passaggio dalle intenzioni ai fatti potrebbe consumarsi a stretto giro. Al centro ci sono sempre loro: i rifiuti. E il solito dilemma: dove scaricarli? Oggi, come noto, c’è un’area posta al confine delle province di Brindisi e Taranto, e precisamente tra i comuni di Francavilla Fontana, San Marzano di San Giuseppe, Grottaglie e Carosino, che accoglie ben due discariche: la prima, già esaurita, con una capienza di almeno 2 milioni e mezzo di metri cubi di rifiuti; l’altra con una una capacità di due milioni di metri cubi, già colma per il 75 per cento.
Si sperava che riempito anche quel restante 25 percento, Francavilla e gli altri comuni confinanti avrebbero chiuso definitivamente con uno dei capitoli più discussi della loro storia recente, avendo pagato per tutti, e abbondantemente, il proprio contributo alla piaga della monnezza. Invece no. Sembra che chiuso quel capitolo, se ne aprirà un altro. A lanciare l’allarme è il dirigente regionale dell’Udc Euprepio Curto, secondo il quale entro un anno, quando anche la seconda discarica sarà esaurita, il problema dello smaltimento dei rifiuti si risolverà non con la ricerca di altre aree lontane da un territorio che ha già dato, ma sempre lì.
“Sulla scorta di notizie molto attendibili – spiega Curto – vi sarebbe chi (Linea Ambiente srl (del gruppo Lg), subentrata ad Ecolevante, che però pare non sia del tutto estranea all’affaire) ha già programmato un terzo lotto da affiancare a quella in esaurimento. In sintesi una autentica bomba ecologica, il cui prezzo non verrebbe pagato dal comune di Grottaglie che, al contrario, è quello che pare sia l’unico destinatario delle royalties. Ma da quello di San Marzano di San Giuseppe, innanzitutto; ma anche da quelli di Francavilla Fontana e Carosino”.
“Orbene – prosegue l’ex senatore – se si considera che al momento non pare sia stata redatto uno straccio di relazione che possa tranquillizzare circa l’impatto ambientale che si è venuto a determinare nel corso degli anni su quell’area a causa degli insediamenti descritti, appare evidente che la realizzazione del terzo lotto della discarica ex Ecolevante va contrastata con tutti gli strumenti possibili”.
“Sarà mia cura – assicura – già nelle prossime ore, contattare, oltre all’assessorato regionale all’ambiente e la stessa Provincia di Taranto, i vertici di Arpa e Asl Taranto, e, ove necessario il competente Nucleo Ecologico dei Carabinieri, in maniera tale che queste importanti strutture regionali e istituzionali, che hanno come finalità, non solo ma anche, la tutela ambientale, assumano tutte le iniziative più doverose ed opportune perché sia stoppata qualsiasi iniziativa al riguardo.
Peraltro, l’analisi comparata delle patologie tumorali emerse e registrate nei comuni attigui a quell’area, dimostra, ove ve ne fosse ulteriormente bisogno, il picco anomalo registrato negli ultimi anni proprio in quel segmento territoriale.
Ed è quindi giunta l’ora che le istituzioni, a tutti i livelli, facciano la loro parte, a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”.