Il presidente dell’Aro Br1 Salvatore Ripa, sindaco di San Pancrazio Salentino, è esausto, amareggiato. E incazzato: “I cittadini della nostra provincia – tuona – sono stati abbandonati con i loro rifiuti. Hanno l’immondizia in casa da giorni e solo a noi sindaci e alla Regione Puglia è importato qualcosa. Gli altri se ne sono fregati, l’Oga che è preposta alla gestione degli impianti se ne è fregata; e c’è chi ha addirittura fatto ostruzione. Ma ora qualcuno deve pagare, e per questo ho sporto denuncia”. Ripa, dicevamo, è esausto, amareggiato e incazzato. Ma è anche soddisfatto. Perché l’emergenza rifiuti in provincia di Brindisi sembra avviarsi verso una momentanea soluzione.
I cittadini che da giorni “convivono” con l’immondizia sotto il naso potranno sbarazzarsene. Non prestissimo, non oggi, ma si spera già domani. Dopo lo stop allo smaltimento dell’umido prodotto nei nostri comuni presso la discarica di Modugno; dopo la chiusura per ferie degli altri impianti privati sparsi per la regione; dopo la porta dell’impianto di Brindisi chiusa in faccia da Nubile ai camion della Monteco carichi di rifiuti da smaltire, è stato siglato oggi a Bari l’accordo con due impianti di fuori provincia, disposti a smaltire l'”umido” dei 9 comuni dell’Aro Br1. Almeno fino a che una soluzione migliore non salterà fuori.
La disponibilità è stata data dalla “Aseco” di Ginosa e dalla “BioEcoAgrim” di Lucera. “Per i prossimi sette o dieci giorni – spiega Ripa – porteremo l’umido in entrambi gli impianti. Poi solo in quello di Ginosa. Se non ci saranno altri intoppi la raccolta riprenderà già nelle prossime 24 ore”. La chiusura del cerchio è stata ultimata nel pomeriggio dopo i febbrili incontri in Regione tenuti nelle ultime ore col presidente Michele Emiliano e col dirigente Campobasso: “Sono stati degli alleati preziosissimi in questa battaglia – riferisce Ripa – e non smetterò mai di ringraziarli. Siamo stati abbandonati o addirittura ostacolati da chi avrebbe dovuto invece risolvere il problema”.
“Per questa ragione – annuncia Ripa – con tutti i sindaci interessati abbiamo deciso, quale gesto di protesta, di non partecipare più alle riunioni dell’Oga. Siamo stanchi del comportamento di questo organismo al quale abbiamo quasi dovuto sostituirci”. E conclude: “Nei giorni scorsi ho preparato delle denunce e degli esposti con lo scopo di fare luce sulle responsabilità di quanto accaduto. Qualcuno deve pagare”.