Dopo il periodo di villeggiatura trascorso, come ogni anno, a San Pietro in Bevagna, era tutto pronto per il ritorno in Lombardia. L’auto carica, figli e animali al seguito, ecc. Restava soltanto da un ultimo malinconico bagno nelle acque cristalline di questi giorni, il pieno e poi via. Solo che una famiglia di turisti milanesi non aveva fatto i conti con un imprevisto che più imprevisto non si potrebbe: sabato scorso, di passaggio da Mesagne il conducente si è fermato a una stazione di servizio per fare rifornimento, ma immediatamente dopo l’Audi A6 alimentata a diesel non è più ripartita.
Il computer di bordo ha segnalato un guasto al motore e, come un somaro che proprio non vuole saperne di muoversi, la familiare si è letteralmente piantata per strada a pochi metri dopo le pompe di gasolio. «Cos’è successo, cosa non è successo, che sfortuna…», oltre a tutti gli improperi del caso, alla fine si è scoperto che non si era trattato di un semplice scherzo del destino o della meccanica, bensì di qualcosa del tutto simile a una truffa.
Da un rapido controllo in officina è infatti emerso che c’era dell’acqua nel serbatoio, dunque nella nafta e che era entrata ormai in circolo avendo provocato l’arresto del veicolo. Così, addio partenza con tutti gli inconvenienti del caso: permessi al lavoro difficili da ottenere al rientro dalle ferie, questioni programmate da rimandare e quant’altro. Almeno fino a quanto l’auto non sarà rimessa in sesto.
Ora chissà che i malcapitati non decidano di chiedere giustamente i danni al gestore dell’area di servizio, ma la morale della favola resta una: è necessario prestare molta attenzione e non farsi attrarre da prezzi esposti particolarmente convenienti. Dietro potrebbe celarsi un inghippo. Di sicuro, per il benzinaio e per un intero territorio, non si è trattato di una bella figura.