Si riceve e pubblica:
Era stato annunciato come l’evento di punta del cartellone estivo francavillese, con tanto di book-selfie del Sindaco Bruno e l’ormai immancabile sfottò rivolto ai presunti “gufi” dei fautori del cambiamento. A quanto pare, invece, il concerto (a pagamento) dei Sud Sound System svolto nei locali dell’Ente Fiera Mostra era il frutto di un’iniziativa esclusivamente privata, vale a dire del circolo (per l’appunto privato) denominato Inter Club “Cultura Nerazzura”.
Lo si apprende dalla lettura dell’ordinanza con la quale il Comandante della Polizia Municipale, sulla scorta di una generica richiesta pervenuta dall’Inter Club, e appreso (si legge testualmente) “dai social network” che ad esibirsi sarebbero stati i Sud Sound System, ha allestito il servizio di pattugliamento della zona e di organizzazione del traffico veicolare. Eppure, nelle numerose locandine affisse in città, il logo dell’Inter Club non compare, mentre figurano in bella mostra quelli dell’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana e della Provincia di Brindisi.
Non pochi punti oscuri, insomma, ancor più infittiti dal tenore dell’ordinanza del Comandante della Polizia Municipale, il quale si è evidentemente visto costretto ad assumere informazioni sui social network per supplire all’approssimazione organizzativa di un evento che, nell’arco di poche ore, avrebbe mobilitato centinaia di giovani ai quali si sarebbero dovute garantire sicurezza e incolumità.
Si tratta di rilievi di non poca importanza, che attengono, in generale, alle modalità di gestione della cosa pubblica e che impongono, nel caso particolare, di verificare da chi, a quali condizioni e sulla scorta di quali atti sia stato concesso all’Inter Club l’uso dei locali dell’Ente Fiera Mostra, se degli stessi locali sia stata preliminarmente verificata l’agibilità e se i ricavi della serata abbiano avuto o meno un qualche vincolo di destinazione. Con la speranza che, almeno questa volta, trattandosi di perplessità condivise da quella parte di maggioranza sicuramente dotata di onestà intellettuale e senso di responsabilità, le risposte giungano rapide e puntuali e non si riducano al solito stucchevole sfottò di risposta. Che non si assista, in altre parole, alle reazioni tipiche di quel “bullismo amministrativo” già efficacemente descritto da altri e che di certo ha ormai raggiunto i massimi livelli di tollerabilità.