Francavilla, il racconto: “Volevano scipparmi in via Roma. Attenti a quei tre”

caffè del corso nuovo

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Non fosse stato per l’occhio vigile ed esperto, per i riflessi pronti e un po’ di furbizia, probabilmente avrebbero scippato o rapinato anche lui. Con le stesse modalità e nello stesso punto in cui, forse gli stessi, avevano già colpito alcuni mesi fa: in via Roma, in bici. A raccontare quanto accaduto è la stessa scampata vittima, che ha pochi dubbi, anzi nessuno, sulla sorte che gli sarebbe toccata se fosse stato solo poco più distratto. E la racconta allo Strillone, dopo aver riferito tutto ai vigili urbani, affinché tutti sappiano dell’esistenza di questo rischio: che non si annida notte tempo in un angolo dimenticato di qualche zona malfamata. In via Roma, pieno centro. E pieno giorno.


Lui ha 50 anni e da tempo lavora lontano dalla sua Francavilla, in provincia di Cesena: “Sono tornato qui come ogni estate per le vacanze, e voglio raccontare quello che mi è successo affinché tutti tengano la guardia alta”. E spiega: “Era la mattina del 16 agosto, giorno dopo ferragosto. Quando sono a Francavilla amo passeggiare per le strade del centro, e anche quella domenica stavo facendo un giro per via Roma, chiusa al traffico, che in quel momento era piuttosto vuota. Avevo con me un borsello, che da tempo porto spesso, nel quale metto documenti, chiavi, soldi e altro. Quando, all’altezza della Banca Carime, di fronte a me, noto un viso pocco raccomandabile”.


“Lo noto – prosegue – perché era fermo nel punto in cui via Roma interseca via Sant’Eligio. Lui stava lì in mezzo, a non far niente. Aveva tra i 30 e i 40 anni, ed era sicuramente straniero, forse albanese non lo so. Io camminavo sul marciapiede e mi dirigevo verso di lui quando noto che quest’uomo fa come un cenno con la testa a qualcuno. E mi accorgo che lo fa a due ragazzi che erano in bici, molto più giovani. Istintivamente mi rendo conto che sta per succedere qualcosa, e proprio mentre cambio strada noto che i due ragazzi si mettono con la bici proprio accanto a lui, uno a destra a e uno a sinistra, chiudendo così il passaggio”.


“Avevano insomma creato una specie di trappola nella quale sarei capitato se non fossi sceso dal marciapiede. E mi sono ricordato che proprio in via Roma qualche mese fa un’altra persona fu scippata proprio da qualcuno in bici. Così apro il borsello, e metto la mano dentro, come se avessi una pistola. Sono una ex guardia giurata e so che spesso gli uomini delle forze dell’ordine portano, quando sono in borghese, la pistola all’interno del borsello. Nel momento in cui mi vedono fare questo gesto i tre si allontanano di corsa, non prima di avermi detto qualcosa con tono arrabbiato, ma in una lingua che non ho compreso”.


Insomma, la ricostruzione non lascia molto margine all’immaginazione: “Purtroppo lì per lì non ho trovato nessun rappresentante delle forze dell’ordine da chiamare. E forse loro avevano scelto quel momento e quel punto proprio perché c’era poca gente in giro, erano le 11, e nessun vigile, carabiniere o altro. Quindi voglio avvertire tutti affinché facciano attenzione. Questa gente è ancora in giro e potrebbe colpire. Io sono riuscito a eviarli, ma altri non so. Quindi occhi ben aperti”.

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