Ti sposi e ti piacerebbe fare qualche foto ricordo nell’androne del castello Imperiali di Francavilla Fontana? Devi pagare o è meglio tu sparisca. Lo denuncia Fabio Cristofaro, che lo scorso 7 agosto è convolato a nozze con la sua storica compagna e, dopo il rito religioso, avrebbe voluto immortalare il momento anche nell’androne del Comune.
Solo che, non appena, i novelli marito e moglie, col fotografo al seguito, hanno varcato il portone d’ingresso, solertemente i custodi li hanno letteralmente cacciati spiegando loro, anche a voce alta, come per fare una cosa del genere fosse necessario mettere mano al portafogli.
A quel punto, lo sposo ha chiesto i documenti che comprovassero questa regola con l’intenzione di pagare eventualmente il dovuto. Ma quelli non avevano né il regolamento né il tariffario «Per fare due foto nell’androne – spiega Cristofaro, ancora un po’ indispettito – avremmo dovuto pagare e chiedere autorizzazione scritta, ci è stato detto, rispettando la normativa locale e il listino prezzi: carte che ho chiesto molto tranquillamente, ma che loro non mi hanno dato poiché non ce le avevano».
Inoltre – sempre stando al racconto del protagonista, suo malgrado, di questa storia – a un tratto è stato tirato in ballo il nome di un fotografo che, nel caso in cui i custodi avessero consentito di scattare qualche foto tanto nel cortile quanto all’interno, li avrebbe potuti denunciare.
«Non so se alla fine questo regolamento per le foto all’esterno – aggiunge Cristofaro – esista davvero, quel che so io è che esiste un tariffario per la celebrazione del rito, annessi e connessi all’interno del monumento. E poi – si chiede – per quale motivo un turista qualsiasi può fare tutte le foto che vuole mentre una coppia di sposi no?».
Di fatto, però, il giorno più bello della vita di Fabio e Maria è stato rovinato da questo imprevisto: «Sono ancora oggi un po’ nervoso per la figuraccia rimediata davanti al fotografo e agli altri ospiti – ammette lo sposo – e ora approfondirò la questione per regolarmi di conseguenza: nel caso le cose non stessero come hanno detto quei signori, la denuncia per abuso d’ufficio la farò partire io nei loro confronti».