Niente canili a Erchie perché quelle sono progioni; multe a chi darà da mangiare ai randagi per strada; Imu azzerata per i terreni messi a dispozione dai privati per gli amici a quattro zampe senza una casa. Sono questi alcuni dei punti salienti del più corposo pacchetto di regole “Anch’io sono Pluto” che il sindaco di Erchie Giuseppe Margheriti si appresta ad approvare con la sua amministrazione per porre un freno alla piaga del randagismo nel suo Comune. Piaga divenuta vera e propria emergenza per la sicurezza pubblica e per la politica dopo i recenti casi di violenza contro cani di strada registratisi a Erchie. L’ultimo, il più eclatante, solo pochi giorni fa, con l’assassinio di un cane freddato con un colpo di pistola.
Quello che segue è il messaggio col quale Margheriti anticipa il corpus di “norme” che si appresta a varare per debellare il fenomeno ed evitare nuovi casi di violenza. Posto che quelli già consumati sono già al vaglio della magistratura:
“In questi giorni il mio paese da sempre ricordato come un paese tranquillo, come il paese di S. Lucia, a causa di un vile gesto di inspiegabile motivo “SPARARE AD UNA CREATURA INDIFESA” un innocuo randagio conosciuto da tutti come Pluto, ha occupato le prime pagine di tutti i quotidiani locali e nazionali. Per la prima volta al terzo mandato da Sindaco, mi sono VERGOGNATO del MIO PAESE.
Il problema randagismo è un problema che accomuna tutti i comuni del brindisino e non solo, in quanto, tale settore è regolamentato dal piano regionale della sanità, e, come tale così come per i ricoveri ospedalieri , anche per il ricovero dei randagi vanno rispettati i limiti provinciali. In provincia di Brindisi non ci sono canili pubblici né privati disponibili ad accogliere randagi, in quanto tutti abbondantemente occupati. L’attuale legge regionale autorizza un canile privato a poter accogliere un numero massimo 200 cani e quelli pubblici o gestiti da associazioni animaliste fino ad un numero di 800. Questi limiti hanno causato il disinteresse dei privati in quanto un canile di 200 posti è antieconomico per la gestione e investimenti. E’ da anni che i sindaci e la stessa Prefettura hanno manifestato le loro difficoltà cercando di trovare soluzione a questo problema che si sapeva dovesse scoppiare da momento all’altro.
Si chiede ai comuni di realizzare il canile ma non ci sono risorse per farlo. In questo quadro rientra anche Erchie che nonostante spenda circa 50.000,00 € all’anno per il ricovero dei nostri cani, al canile di Carovigno Giardini di Pluto da qualche anno sottoposto a sequestro per sovra numero di cani, in questi ultimi tempi ,è abitato da un bel numero di randagi in attesa di collocazione. Come già da me dichiarato in occasione dell’ultima campagna elettorale, pur non essendo un animalista, non condivido l’idea del canile e non accetterò mai di farlo finche avrò la possibilità di trovare soluzioni alternative. La mia non è una semplice presa di posizione, ma, non voglio essere io a condannare un essere vivente al carcere a vita, senza avere colpe se non quella di essere stato abbandonato da chi pensando in origine che prendere un cane in casa fosse come acquistare un giocattolo al figlio, una volta stanco del giocattolo, se ne disfa senza un minimo di scrupolo.
A questo punto mi verrebbe da chiedere a chi quotidianamente viene a lamentarsi dei cani, chi dovrebbe essere punito il cane da sempre considerato l’animale più fedele all’uomo, o, il suo ex padrone? Fino a qualche anno fa, quando ancora c’era la disponibilità dei canili, in più occasioni siamo stati costretti al ricovero di cuccioli appena nati, e, al di là del discorso economico (un randagio costava al comune mediamente 3,00 € al giorno quindi circa 100,00€ al mese quindi 1.200,00€ all’anno, ho detto costava perché oggi si parla di non meno di 5,00, 6,00 € al giorno spese sopportate per tutti i restanti giorni di vita del cane o fino ad eventuale adozione dello stesso) totalmente a carico del bilancio comunale quindi, a totale carico dei cittadini,c’è un discorso umanitario a pensare che quei cuccioli non conosceranno mai la libertà di poter correre, la carezza di un buon padrone, le coccole dei bambini, ecc… ma a vita senza alcuna colpa saranno costretti a vivere in una gabbia 3 metri x 3 o di lì a poco.
Sempre sino qualche anno fa grazie ad una convenzione tra comuni e Asl si sono effettuate le sterilizzazione gratuite delle femmine anche di privati, e, devo dire che qualche piccolo risultato si vedeva nel contenere l’abbandono dei cuccioli. Purtroppo questo progetto è stato sospeso poco dopo perché tra i tagli alle prestazioni sanitarie da parte della Regione Puglia, è rientrato anche la lotta al randagismo . Alcune amministrazioni comunali per favorire le adozioni (proposta questa che anche la passata minoranza e se non sbaglio anche nel programma elettorale di qualche gruppo dell’attuale minoranza) hanno provato con scarsi risultati a proporre dei progetti tipo “ADOTTA UN CANE E NON PAGHI L’IMU O LA SPAZZATURA”.
Volutamente subendo non poche critiche, non ho voluto e non voglio ricorrere a questi rimedi, in quanto ritengo che cosi come detto precedentemente decidere di prendere un cane non è un gioco, né un hobby, ma, deve essere una decisione scaturita da un convinto senso di responsabilità e, soprattutto deve maturare quel sentimento di amore e rispetto verso l’animale, e , quindi, secondo il mio modesto pensiero , il randagio non può essere usato come baratto, insomma il cane lo deve prendere chi lo vuole perché ama i cani e non chi lo fa per scopi speculatori,perché, a questo punto preferisco la strada anziché i maltrattamenti. Sempre nell’ambito della risoluzione del problema in questione si è valutato e sperimentato collocare il cibo e acqua in zone periferiche del paese al fine di spostare i randagi dal centro, ma se per alcuni funziona per altri, quelli abituati da anni a vivere in centro non si riesce a trattenerli.
In collaborazione ad alcune ragazze e all’associazione di Torre Gli Amici di Diwi visto alcuni episodi di aggressioni di alcuni cani ai cittadini, si è pensato con il consenso della ASL di rinchiuderli all’interno di un’area non utilizzata del campo sportivo, ma anche questo ci è stato negato perché non in linea con i requisiti richiesti e cioè la realizzazione di un canile sanitario dove poter collocare 5-6 cani per un periodo massimo di 60 giorni per poi trasferirli in strutture definitive ancora inesistenti . Ho voluto fare questa forse un po’ lunga premessa, giusto per chiarire a quanti da tempo pur senza comprendere quali e quante sono le problematiche di questo argomento, non perdono occasione di criticare e giudicare il soscritto e l’amministrazione che mi onoro di rappresentare, di scarso interesse ed impegno alla risoluzione del problema.
Oggi sono pronto a presentare e realizzare un nuovo progetto che porti alla tutela del cittadino, ma anche al rispetto e al benessere del cane randagio. Partendo proprio da questo brutto episodio condannato moralmente da tutti, volendo pensare che è scaturito in seguito ad una forte esasperazione per il problema, sfociando in un cosi cruento gesto risolutorio, che, non può e non deve passare inosservato. Confidando nel buon lavoro della magistratura alla quale spetta individuare, giudicare, e sicuramente condannare, l’esecutore di tale atto, ho notato con grande piacere, avendo apprezzato i tanti commenti pervenuti, di rappresentare una comunità unita nel condannare tale gesto, ma unita e solidale anche nel testimoniare affetto e rispetto verso gli animali. La mia proposta consiste in:
• Istituire uno sportello denominato “Salva Randagio” gestito da volontari, che avrà il compito di acquisire e dare informazioni sui cani e su cosa bisogna sapere prima di decidere di prenderne uno, su come e cosa bisogna fare per adottare un randagio-
• Avviare un censimento dei randagi presenti sul territorio,e provvedere a spese dell’amministrazione in tempi brevi a microcipparli e a sterilizzare le femmine.
• Favorire le adozioni dei randagi liberi sul territorio e, per incentivare tale soluzione, si provvede al mantenimento degli stessi a carico dell’amministrazione per l’intera durata della loro vita. Il mantenimento sarà gestito mensilmente, previo controllo dello stato di salute del cane dai volontari.
• Organizzare dei corsi di “Operatori Volontari per Gestione Cani Randagi”, per la formazione dei volontari, ad essi al termine del corso verrà rilasciato un attestato.
• Organizzare dei corsi rivolti ai cittadini di Erchie, che mirino a diffondere e a modificare “la cultura della convivenza con il compagno a 4 zampe”, riconoscendo e rispettando la diversità dell’animale.
• Al fine di combattere il problema del randagismo, sarà obbligatoria la microchippatura di tutti i cani di proprietà. Al seguito verrà creato un registro con i nominativi dei proprietari.
• Saranno sanzionati quanti arbitrariamente somministreranno cibo in strada o in luoghi pubblici cosa assolutamente vietata nel rispetto dell’igiene e sanità pubblica. Chi adotta un cane dovrà tenerlo all’interno della sua proprietà
• Si richiede la disponibilità di suoli recintati da dare in concessione gratuita e temporanea, da affidare ai volontari, per poter ospitare all’interno degli stessi, i cani che avranno bisogno di cure o ritenuti mordaci. Ai proprietari l’amministrazione si impegna all’esonero dell’ IMU, per quel suolo, per il tempo utilizzato.
Queste è un’ idea di un progetto che vorrei denominare “ANCHE IO SONO PLUTO”, che porterò al vaglio del consiglio comunale, ma prima di questo vorrei condividerlo con voi, per capire cosa ne pensate. Sono come sempre, a vostra completa disposizione, per il confronto e anche per le critiche affinché siano costruttive. Vi abbraccio Giuseppe