Pubblichiamo di seguito il testo della lettera inviata dal consigliere comunale d’opposizione Euprepio Curto alla Procura di Brindisi per segnalare, allo scopo di valutare l’eventuale commissione di reati, alcuni episodi che hanno visto quali protagonisti esponenti dell’amministrazione comunale Bruno. In particolare Curto riferisce ai magistrati quanto accaduto lo scorso 25 luglio quando, al termine di un violento temporale, e a seguito di alcune lamentele da parte di un cittadino, l’assessore Nicola Cavallo rispose “Fatteli sturare dal tuo amico che hai votato”. Parole che secondo Curto prefigurano una sorta di voto di scambio (“all’incontrario” lo definisce lui), sul quale a suo dire la magistratura dovrebbe indagare. Non solo, in un passaggio dell’esposto l’ex senatore parla anche di giornalisti presi di mira perché non disposti a cantare le lodi dell’amministrazione Bruno.
1. La giornata di sabato 25 luglio è stata caratterizzata da condizioni meteorologiche particolarmente avverse, cosicché piogge torrenziali hanno investito la città di Francavilla Fontana, causando molti allagamenti, con consequenziali danni a molte civili abitazioni;
2. Molti cittadini, comprensibilmente allarmati, hanno utilizzato il social network, denominato facebook, per far conoscere agli amministratori comunali lo stato di disagio vissuto, i pericoli potenzialmente derivanti a persone e a cose, insieme con l’appello ad assumere tutte le iniziative più opportune finalizzate a fronteggiare l’eccezionale situazione venutasi a verificare;
3. In tale contesto, lo scrivente ha avuto modo di conoscere un post a firma di un utente facebook, tal Mino Leo, a mezzo del quale il predetto, rivolgendosi al sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno, e all’assessore allo Sport, Nicola Cavallo, così si esprimeva: “Sindaco Maurizio Bruno, Nicola Cavallo, venitevi a fare un tuffo nella mia zona…”. Tutto sommato un cortese invito agli amministratori locali a toccare con mano lo stato di disagio conseguente alle citate straordinarie piogge;
4. La risposta che ne seguì, a firma dell’assessore Cavallo, non nuovo ad iniziative non propriamente conformi a leggi e regolamenti, e comunque estranee al rigore che dovrebbe contraddistinguere un pubblico amministratore, fu quanto di più sconcertante si potesse immaginare: “Fatteli sturare dal tuo amico che hai votato”, ebbe a replicare l’incauto assessore, di certo riferendosi alla necessità di disintasare i tombini al fine di favorire il deflusso delle acque;
5. Del tutto naturale fu pertanto la reazione dello scrivente che con un proprio post commentò: “E’ inaudito. Da Procura della Repubblica! Voto di scambio all’incontrario”. Con ciò riferendosi al fatto che mentre l’ordinario voto di scambio avviene quando un politico offre o promette qualcosa in cambio del voto, in questo caso il politico negava qualcosa, a cui dovrebbe essere tenuto, per il sol fatto di non avere ottenuto il voto.
6. Immediata fu pure la replica del signor Mino Leo il quale, con fermezza, rivolgendosi all’assessore con un proprio post commentò: “Prima cosa non sai chi ho votato e poi non è una buona scusa la tua, per non fare il lavoro che spetta a voi. E poi io voto chi credo che sia più competente, che uno sia amico o conoscente o altro non vuol dire che debba per forza votarlo”;
7. Con quest’ultimo intervento si chiuse la discussione, anche perché il post fu prontamente rimosso, non prima però che lo scrivente provvedesse a farlo salvare, così da poterlo allegare alla presente.
IN CONCLUSIONE
Quanto riportato appare di eccezionale gravità sia sotto il profilo della correttezza e della terzietà che dovrebbe caratterizzare l’azione amministrativa, sia sotto l’aspetto dell’etica politica, ed è rappresentativo di un costume (rectius: malcostume) politico oggi prevalente in Francavilla Fontana, dove arroganza e intolleranza ormai costituiscono un binomio inscindibile, sicché quegli esponenti della opposizione che – a differenza di alcuni sovente ammaliati dalle sirene della maggioranza – intendono esercitare correttamente tale ruolo vengono pressoché costantemente additati al pubblico ludibrio. Così come ad essere presi di mira sono anche quegli esponenti del mondo della informazione non disponibili ad esaltare le gesta dell’amministrazione in carica, così come le cronache di queste ultime ore, purtroppo dimostrano.
Ma vi è, infine, un ultimo profilo rispetto al quale non spetta alla Politica assumere, se del caso, le più opportune iniziative: l’asserzione/confessione dell’assessore Nicola Cavallo appare evidentemente sintomatica di un modus operandi in virtù del quale l’esercizio dell’azione amministrativa, allo stato, sembrerebbe di fatto subordinato al previo ottenimento del voto. Una evidenza non poco allarmante che, se replicata, per ipotesi, sul numero degli atti complessivamente assunti dalla P.A. (sia per quantità che per importanza) appare idonea a restituire un quadro quanto meno meritevole di un approfondimento investigativo.
Sicché l’aver notiziato l’Ecc.ma Procura della Repubblica di Brindisi di quanto avvenuto ha lo scopo di valutare l’eventuale presenza di profili rispetto ai quali la Politica deve rimanere estranea.