«Sono pericolosissime, lo so». Il presidente della Provincia di Brindisi, Maurizio Bruno, si riferisce alle strade che da Francavilla Fontana e Oria conducono a Manduria in direzione mare. Due strade interprovinciali (metà Brindisi, metà Taranto) che quest’anno in particolare somigliano più mulattiere: l’asfalto è, nei tratti meglio percorribili, sconnesso. Ma sono perlopiù le buche o, meglio, i crateri a preoccupare. Tantissimi i danni subiti dalle auto i transito, numerose le richieste di risarcimento.
Il maggiore timore di Bruno (e di tutti) sta però nell’ipotesi che prima o poi, specie in questo periodo ad alta densità di traffico, possa accadere qualcosa di grave. Un pensiero che tormenta il primo inquilino di via De Leo (sede della Provincia), ma anche i suoi colleghi, costretti a fare i conti con i tagli imposti dalla riforma Delrio, quella propedeutica alla soppressione degli enti intermedi tra Regioni e Comuni. Una riforma che ha tagliato costi della politica e risorse, ma senza toccare minimamente alcuni ambiti di competenza tra i quali, appunto, la viabilità extraurbana.
Oggi i presidenti delle sei Province pugliesi sono a Bari per discutere della situazione con il governatore Michele Emiliano e per fargli presente che di qui a breve decideranno di deresponsabilizzarsi.
Sì, proprio così, ma non nel senso di lavarsene le mani, di assumere una posizione pilatesca. L’obiettivo è un altro: scrivere alle Procure della Repubblica, ciascuno per proprio conto, che qualora dovessero verificarsi eventi spiacevoli e di una certa portata lungo le strade dissestate di loro competenza (da Lecce a Foggia, passando per Bat), le responsabilità non sarebbero loro addebitabili.
«Senza soldi – spiega Bruno – non possiamo fare proprio nulla, e allora perché dovremmo andare incontro a responsabilità giuridiche e politiche quando noi in tutto questo non c’entriamo nulla?».
«Se fosse per me – assicura – sistemerei oggi stesso la Francavilla Fontana – Manduria e la Oria – Manduria, strade che conosco molto bene poiché anche a me in estate capita spessissimo di percorrerle e delle quali conosco quindi, a mie spese, lo stato pietoso e l’estrema pericolosità: a me e al collega di Taranto servono però risorse per intervenire, altrimenti come facciamo ad affidare i lavori di sistemazione?».
Di qui la decisione di mettere al corrente anche la magistratura di quella che è la situazione kafkiana che i presidenti di Provincia devono fronteggiare oggi: hanno le competenze, ma non le risorse per tenere fede agli impegni. Stesso discorso per la sicurezza nelle scuole, altro argomento delicatissimo che interessa da vicino i cittadini, la cui incolumità è messa sempre più a repentaglio.