“Vitali e Curto ed altri capetti erano amici dei criminali. Per chi votava la frangia francavillese della Scu? Per me?”. Sono le parole vergate sul social network “Facebook”, e per la precisione nel gruppo “Francavilla vista da me”, per le quali il tribunale di Brindisi ha condannato quest’oggi il sindacalista francavillese Antonio De Franco alla pena di 900 euro di multa per il reato di diffamazione. E non solo. De Franco, contro il quale si sono costituiti parte civile sia l’allora consigliere comunale e regionale Euprepio Curto che l’allora consigliere comunale Luigi Vitali, dovrà versare a entrambi – oltre alle spese legali – un risarcimento danni quantificato in 10mila euro. Diecimila euro ciascuno.
Una condanna, dura, durissima, pari solo alla durezza delle accuse rivolte dall’imputato ai due politici di lungo corso, affiancati con quelle parole alla frangia francavillese della mafia pugliese, la Sacra Corona Unita. Tesi che nel corso del processo De Franco non è riuscito a sostenere, non portando in aula prove sufficienti a dimostrare le sue accuse, e anzi negando di aver scritto egli stesso quelle frasi. Vitali fa sapere che quei 10mila euro saranno interamente versati in beneficenza: in parte all’Ant, in parte all’associazione degli orfani di carabinieri.
Curto, difeso nel corso del processo dall’avvocato Domenico Attanasi, esulta: “La dura condanna per diffamazione aggravata, inflitta in primo grado al ragioniere Antonio De Franco, mi ripaga solo in parte della gravissima lesione arrecata al mio prestigio e alla mia reputazione dall’accusa più infamante che possa essere rivolta ad un uomo politico: ovverosia, quella di contiguità con ambienti da cui, ringraziando Iddio, personalmente sono stato da sempre lontano anni luce”.
“Resta intatta – prosegue – la sofferenza arrecata a me personalmente, a tutta la mia famiglia e alle persone più care per una vicenda che mai avrei pensato potesse in qualche maniera coinvolgermi, tale e tanta è da sempre stata la distanza siderale mantenuta nei confronti di alcuni ambienti. All’avvocato Domenico Attanasi – conclude Curto – che nel corso del processo ha brillantemente evidenziato gli elementi giuridici e morali che dovevano necessariamente condurre alla condanna del De Franco, e, consequenzialmente alla tutela della mia onorabilità di uomo e di politico, va il mio plauso e il mio ringraziamento”.
