Una commossa e silenziosa cerimonia ha ricordato ieri mattina il sacrificio del carabiniere Antonio Dimitri, ucciso vigliaccamente il 14 luglio del 2000, nel corso di una rapina in banca a Francavilla Fontana. Aveva solo 33 anni. L’associazione nazionale dell’Arma ha voluto ricordarlo con una commerazione cui hanno preso parte – tra gli altri – gli stessi genitori del maresciallo ucciso, il capitano dell’Arma Nicola Maggio, il colonnello Andrea Paris, il sindaco Maurizio Bruno, il vicecomandante Pietro Muzzonigro.
Il corteo è partito alle 9 e 30 dalla sede dell’associazione in via Roma, per giungere in piazzale Dimitri, accanto all’ex ospedale, dove è stata posta davanti alla targa commemorativa una corona d’alloro. A pochi passi dal luogo in cui 15 anni fa si consumò il sacrificio del giovane servitore dello Stato.
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Erano circa le tre del pomeriggio di venerdì 14 luglio 2000, quando il maresciallo Dimitri ed un suo collega, impiegati nell’ambito dell’Operazione Primavera, intervennero per bloccare i rapinatori che avevano assaltato la Banca Commerciale Italiana, all’angolo di viale Lilla e via San Francesco a Francavilla Fontana.
I banditi armati di taglierino, dopo essersi impossessati di circa venti milioni di lire, stavano tentando la fuga con due ostaggi. In quel momento davanti alla banca giunse l’auto con a bordo i due carabinieri in servizio in borghese. Dimitri non esitò un attimo ad intervenire, ma alle sue spalle sbucarono altri complici armati con fucili a pompa e pistole, che non esitarono a fare fuoco.
Sette colpi ferirono a morte Dimitri, colpito alla nuca e alla schiena. Fu inutile ogni tentativo di soccorso del militare 33enne. Il Maresciallo Antonio Dimitri, quel giorno immolò la sua giovane esistenza per tener fede al giuramento prestato all’Arma e al suo paese.