Un flash mob è stato inscenato ieri sera, poco prima delle 18, a San Pietro in Bevagna, marina di Manduria, per dire ancora una volta “no” allo scarico a mare. A decine i bagnanti, diretti da un uomo col megafono, si sono armati di palloncini colorati e per alcuni minuti si sono mossi all’unisono nelle acque cristalline del Mar Jonio, non troppo lontano da Specchiarica, dov’è previsto lo sbocco in mare della condotta del nuovo depuratore consortile a servizio di Manduria e Sava.
L’improvvisa azione di gruppo è stata realizzata nei pressi del lido balneare Rio de Mar, a un chilometro circa dalla centralissima piazza delle Perdonanze, di recente già teatro di manifestazioni pubbliche e comizi di protesta contro quello che da più parti è ritenuto uno schiaffo altamente nocivo, in termini ambientali e d’immagine, nei confronti di un territorio problematico ma, finora, sostanzialmente incontaminato.
Nei giorni scorsi, si ricorderà, il sindaco di Manduria Roberto Massafra, accompagnato da membri dei comitati spontanei, agenti della polizia locale e carabinieri, aveva stoppato sul nascere il cantiere in località Urmo Belsito, ove si prevede l’origine delle condotte con sfocio nel mare di località Specchiarica.
Recente, invece, la posizione dell’Acquedotto pugliese che, per il tramite dell’amministratore delegato Nicola Costantino, ha fatto sapere che quei lavori, già appaltati, devono essere portati a termine.
Le popolazioni locali, però, non ne vogliono proprio sapere di accettare anche solo il rischio, al di là di ogni accorgimento tecnico, di dover sopportare un mare di colpo inquinato e ricadute negative in quanto a salute e a turismo.
Così, proprio come accaduto ieri con il flash mob in spiaggia, lo stato d’allerta rimane alto e il fronte del “no” si allarga di giorno in giorno. Come si può immaginare che magari un giorno quelle stesse acque limpidissime potrebbero non essere così pure?