“Un notevole calo delle vendite”. I commercianti di via Roma non hanno dubbi. E sentenziano: “Avevamo ragione noi, i nostri timori erano fondati”. Di fronte alla prima prova della tanto contestata chiusura al traffico della strada anche al sabato pomeriggio, seguita all’ordinanza adottata in via sperimentale dall’amministrazione comunale di Francavilla Fontana, il risultato è stato, almeno a parer loro, disastroso.
La strada si presentava deserta sin dalle prime ore di apertura degli esercizi commerciali: famiglie e bambini assenti, poca gente si è concessa una passeggiata lungo uno dei principali corsi del centro, e le attività, di fatto, erano deserte.
Come previsto, la calura estiva ha giocato il suo ruolo, tenendo la gente lontana dalle strade, e magari vicina a un condizionatore o al bagnasciuga. E hanno aspettato le ore meno afose sperando che la situazione migliorasse, ma nulla è successo.
Una commerciante, delusa e arrabbiata , ha abbassato le saracinesche prima del normale orario di chiusura, intorno alle 20.30. Invece un altro esercente ha preferito posticipare l’apertura alle 19 e 30, invece che alle 17 e 30 come è normalmente previsto e anche l’orario di chiusura potraendolo fino alle 22.00. Ma la storia è rimasta sempre la stessa: poca gente e zero acquisti nonché guadagni.
Polemiche e accuse che continuano da qualche settimana e che non si sono attenuate nemmeno in seguito all’incontro tenuto a palazzo Imperiali tra il sindaco e i commercianti di via Roma che anzi oggi si presentano maggiormente agguerriti.
Hanno deciso di dare battaglia e di risolvere questa deludente e mortificante situazione che appare per loro assai incresciosa, mina le loro finanze soprattutto nel giorno, il sabato, che è sempre stato quello di maggiore affluenza per gli acquisti nei negozi.
Un calo delle vendite che ai commercianti appare evidente anche consultando i registri contabili. C’è, infatti, chi ha paragonato i guadagni dello stesso sabato dello scorso anno con l’attuale e ha registrato un grosso calo, dai mille ai due mila euro. Guadagni spiccioli quelli di questo sabato, non superiori alle cinquecento euro.
Tra di loro c’è chi ha già trovato un’alternativa: negozi chiusi il sabato e apertura pomeridiana il giovedì pomeriggio, che è normalmente di chiusura, o ancora serrande mezze calate e manifesti di lutto esposti fuori in segno di rivolta.
Qualcuno ha anche raccontato di aver sperato, nelle prime ore del pomeriggio, che la voce che circolava nei giorni precedenti fosse vera: artisti di strada e gonfiabili per i bambini, per allietare il pomeriggio e incoraggiare i cittadini a recarsi in via Roma, come scusante per osservare le vetrine e magari entrare nei negozi e fare acquisti. Ma anche ciò non si è verificato.
Di certo, la questione non finisce qui e i commercianti hanno appena iniziato a dar battaglia.