Arrivarci non è facile. Nessuna stradina che vi sbocchi direttamente, nessun parcheggio vicino o scorciatoie. Se hai scelto quell’angolo incontaminato di spiaggia e di mare dove trascorrere alcune ore di pace e relax allora devi essere disposto a faticare un po’, camminare per alcune centinaia di metri, scottarti le piante dei piedi sulla sabbia rovente o affondarli in quella molle ma fresca del bagnasciuga. Però una volta giunti a destinazione un solo pensiero attraversa la mente: “Ne è valsa la pena”. E’ la spiaggia D’Ayala (o spiaggia del conte), a metà strada fra Campomarino e Piri Piri, a destra del porto di Maruggio.
E’ uno dei tratti di costa ionica più belli in assoluto: nessun lido privato nei paraggi, poca gente, acque che brillano come smeraldi e sabbia linda. Il tutto incorniciato alle spalle dal verde della macchia mediterranea. E’ una spiaggia libera. Completamente libera. Forse troppo libera, almeno per alcuni. La spiaggia D’Ayala, oltre che per la sua ineguagliabile bellezza, è nota per un’altra sua peculiarità: il naturismo.
I nudisti, coloro che in spiaggia preferiscono prendere il sole senza un lembo di pelle coperto, nemmeno da un accenno di costume, hanno scelto anni fa quell’angolo di paradiso come loro angolo di paradiso. E da allora non l’hanno più mollato. La spiaggia D’Ayala è diventata per tutti i nudisti d’Italia una tappa obbligata. Ne parlano tra loro, fanno girare la voce, e alla fine ci approdano a frotte. Tutti come mamma li ha fatti.
Passeggiare lungo quel tratto di costa significa imbattersi in uomini e donne di tutte le età completamente nudi. Stanno lì a prendere il sole o a fare il bagno, a chicchierare o a giocare con i racchettoni. Senza imbarazzi, senza remore, senza preoccuparsi degli sguardi altrui. Perché, almeno per loro, non c’è ragione di preoccuparsi, di vergnognarsi o scandalizzarsi. A loro piace così, e la faccenda non sembra più sconvolgere nessuno.
Anzi. La popolarità di quel tratto di spiaggia è cresciuta fra gli appassionati del genere a un livello tale che l’associazione “Anita” ha eletto quel lembo di paradiso quale spiaggia più bella della Puglia in cui praticare il naturismo. Tanto da chiedere al sindaco di Maruggio Alfredo Longo di destinarla ufficialmente a tale pratica. Un’ipotesi forse praticabile, forse no. Il paradiso, almeno in teoria, dovrebbe essere per tutti.