Il centro storico di Oria, ma non solo il centro storico, è tutto un pullulare di scarafaggi o, se si preferisce, blatte. O, ancora, per dirla in dialetto di “malote”. Lo segnala allo Strillone un lettore che, pur preferendo mantenere l’anonimato, scrive: «Domenica scorsa sono venuti a trovarmi ad Oria due colleghi leccesi che non avevano mai visitato il nostro paese. Sono rimasti sorpresi dalla bellezza della nostra amata Oria, ma purtroppo hanno notato anche come le vie del paese sono piene, non solo nelle ore serali, di numerose blatte».
Scarsa, stando alle parole usate dall’autore della lettera di lamentela, l’igiene pubblica. La sua denuncia si incentra soprattutto sulla presenza di questi fastidiosi e sporchi insetti, che fuoriescono spesso dai tombini della fogna, liberi di aggirarsi indisturbati sotto gli sguardi sdegnati degli avventori dei locali pubblici e, soprattutto, dei turisti.
Aggiunge, inoltre, di aver protestato precedentemente per lo stesso problema, ma invano.
Quasi ogni anno, infatti, gli stessi animaletti – favoriti dal caldo torrido di questi giorni – popolano piazza Manfredi salendo, senza pudore, sui piedi dei presenti.
Sul caso abbiamo interpellato il sindaco di Oria Cosimo Ferretti, il quale ha detto di essere a conoscenza del fenomeno e ha esibito il programma di disinfestazione avviato il 9 marzo scorso e che andrà avanti fino al 16 dicembre prossimo (consulta l’allegato). Non è solo una questione estetica, ma anche e soprattutto di salubrità dell’ambiente e di salute delle persone: questi scarafaggi, infatti, sono portatori di sporcizia e di batteri.
Ferretti assicura, al di là del programma ordinario, d’intendere rafforzare i controlli sul servizio di derattizzazione e deblattizzazione per accertare se in passato esso sia stato effettuato a regola d’arte. I sospetti che ciò non sia avvenuto sono forti alla luce dello “spettacolo” odierno.
Insomma, oggi come ieri il problema persiste, e del Baygon per adesso nemmeno l’ombra.
Elena Granata