Se non fosse un dramma, ci sarebbe da ridere. La Commissione europea, all’indomani della strage di ulivi a Oria, la seconda e più imponente, si è accorta che qualcosa nella “soluzione finale” impostata e messa in pratica dalle autorità italiane, non va. E ha deciso di bloccare gli abbattimenti, fino a che la faccenda non sarà chiarita. Ne da notizia il quotidiano “Avvenire”, secondo il quale la decisione assunta da Bruxelles prenderebbe spunto dagli stop alle eradicazioni dati nelle settimane passate da Tar e Consiglio di Stato.
Nel mirino della commissione Ue ci sarebbe in particolare la gestione del problema Xylella da parte della precedente amministrazione regionale, guidata dall’ex governatore Nichi Vendola. “Il neogovernatore Michele Emiliano – scrive il quotidiano cattolico – aveva già ripetuto chiaro e tondo che appena possibile andrà proprio a Bruxelles per parlare col Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, Vytenis Andriukaitis, e soprattutto informarlo che ha intenzione d’azzerare tutto, cioè mettere in campo a difesa degli ulivi nuove competenze scientifiche a occuparsi di quanto accade agli uliveti leccesi, più d’una e super partes, comprese almeno un paio di università italiane”.
“Proprio per avere prove e riscontri scientifici, fin qui incredibilmente mancati, a cominciare da numeri e cause delle diffusione in Salento del “Complesso del disseccamento rapido dell’ulivo”, infatti la Commissione porrà una serie di domande: perché è stato detto all’Europa che c’è una catastrofe in atto? Perché si è parlato di un milione di alberi infettati? Perché l’Ue ha dovuto prendere una decisione tanto grave come tagliare ulivi su ulivi e conseguente proprio di quanto le era stato fatto sapere? Ancora, quali misure sono state prese in questi due anni? Infine, soprattutto, ora come si vuole affrontare il disseccamento e l’eventuale infezione da Xylella e con quale cronoprogramma?
Una decisione, quella di Bruxelles, che mostra quanto in Commssione europea si sia preso atto che non esistono basi scientifiche alla vicenda Xylella, che non esistono numeri ufficiali, che la Procura leccese continua a non vederci chiaro e che, con questo scenario, mandare al macero anche solo centinaia di ulivi sarebbe ingiustificato e ingiustificabile, per quanto si siano già buttati via due anni”.