Lacrime che sciolgono la tensione, che rompono la voce, un pianto quasi disperato, ininterrotto, tanto da rendergli impossibile parlare, tanto da costringerlo a sedersi. Cosimo Ferretti, questo pomeriggio, ha ceduto all’emozione. Dopo mesi di campagna elettorale, di scontri, di attese, dopo una conta all’ultimo voto che ha tenuto per ore la città col fiato sospeso, è arrivato il momento dell’ufficialità. Quello spartiacque che ha posto definitivamente la parola fine al commissariamento, e dato inizio alla nuova era Ferretti, la seconda. Ed è un bis che sembra partire con un piede diverso rispetto al passato. Il neo sindaco di Oria, nonostante l’emozione e le lacrime, è riuscito a lanciare il suo messaggio: chiaro, netto, inequivocabile.
Ha ringraziato tutti e chiesto l’aiuto di tutti, dalle opposizioni, ai media, fino all’ultimo cittadino. Poi si è rivolto alla sua maggioranza. Ha parlato a loro, ai suoi consiglieri, e quello che ha lanciato ha tutto il sapore di un ultimatum: basta con i vecchi schemi. “Oria ha bisogno di gente competente – ha detto – e voglio che attorno a me, nella mia squadra ci sia gente competente. Non me ne vogliate, ma se vi troverò in disaccordo con questa linea, non durerò cinque anni. Oria sta affrontando un periodo difficile, e voglio affrontarlo circondandomi solo di gente capace e competente”. Insomma, se qualcuno avrà voglia di imporre per la sua giunta fantocci, prestanome e amici di amici, Ferretti leverà le tende. Questo è quanto ha lasciato intendere. E, a buon intenditor, poche parole.