Chiusura della campagna elettorale col botto e, ovviamente, tra le polemiche, ieri sera, in piazza Manfredi, ad Oria. Il candidato sindaco Cosimo Ferretti, dopo essersi scusato con l’avversaria per i toni usati nei suoi confronti il giorno prima, è poi tornato all’attacco, puntando il dito soprattutto contro gli alcune tra le persone che la sostengono.
Maria Lucia Carone ha, dal canto suo, replicato senza neppure alzare troppo i toni, cosa che invece ha fatto, per rintuzzare Ferretti, due tra i massimi rappresentanti della sua coalizione. Colpo di scena, in realtà nell’aria da giorni, l’annuncio da parte di Carone della sua eventuale, futura giunta: Tommaso Carone (Oria è), Simona Erario (Cambiamo Storia), Grazia Lacorte (esterna, ma candidata non eletta in Insieme per Oria), Angelo Mazza (Cambiamo Storia) e Anna Pepe Milizia (esterna, ma candidata non eletta in Legalità e Sviluppo per Oria). Non sono invece stati resi noti i rami di cui si occuperebbero.
Quattro donne, compreso il sindaco, e due uomini. Qualcosa che, se si concretizzasse, da queste parti non si era mai vista. Anzi: spesso in passato si è addirittura presentato il problema delle quote rosa obbligatorie in giunta ed è stato necessario, per il sindaco di turno, nominare forzosamente almeno una donna per rispettare la normativa.
Se dovesse spuntarla Carone, inoltre, si sarebbe in presenza del primo sindaco donna nella storia della città. Anche il Consiglio comunale si tingerebbe di rosa come non mai: anche qui, compreso il sindaco, quattro donne. Oltre a Carone, Francesca Fusella (Oria è), Rita Labbro Francia (Cambiamo Storia) e Giannamaria D’Ippolito (Oria è).
Differenze pure d’età e di composizione delle assise nel caso dovesse spuntarla l’uno o l’altra aspirante primo cittadino. Con Ferretti, il Consiglio sarebbe più esperto anagraficamente e politicamente; con Carone, si abbasserebbe la soglia d’età; con Ferretti, troverebbero spazio anche i candidati sindaco sconfitti Cosimo Pomarico (Ncd-Mas) e Claudio Zanzarelli (Pd); con Carone, invece, all’opposizione soltanto i primi sei consiglieri eletti nelle liste collegate all’avversario.
Ferretti ha, per contro, ritenuto ieri di non ufficializzare la squadra di assessori, rimandando il tutto a dopo in caso di vittoria. Una scelta anch’essa legittima che conferma, ad ogni modo, le strategie differenti impiegate dai due contendenti per tutto l’arco della campagna elettorale. Ora non resta dunque che attendere quale abbia “pagato” di più in termini di voti. L’appuntamento è per domani, domenica 14 giugno, dalle 7 alle 23. Subito dopo la chiusura delle urne, l’attesissimo spoglio.