Stando ai termini della separazione, arrivata dopo una lunga convivenza scandita da continue bevute e botte alla consorte, avrebbe dovuto contribuire all’assistenza della moglie e dei due figli piccoli versando loro ogni mese un assegno di 400 euro. Ma da allora, dal 2011, di quei soldi, ai destinatari, non è mai arrivato un solo centesimo. Per questa ragione un uomo di 44 anni è stato condannato a 9 mesi di reclusione e 700 euro di multa, oltre che al pagamento di una provvisionale di 5mila euro e delle spese legali sostenute nel corso del processo. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello di Lecce, che ha ribadito lo stesso verdetto già pronunciato dai giudici di primo grado.
La donna, difesa dall’avvocato Domenico Attanasi, risiede a Francavilla Fontana assieme ai suoi bambini. Ma da tempo, non riuscendo che le sue sole forze a mandare avanti quel che resta della sua famiglia, è costretta a vivere sotto lo stesso tetto dei genitori. Una situazione che sarebbe stata più sostenibile se solo l’ex marito, avendone la possibilità, avesse rispettato la legge versando a lei e ai figli – che essendo anche suoi vanno “mantenuti” e accuditi economicamente anche da lui – la somma mensile stabilita dal tribunale. Lui quell’obbligo legale, ma soprattutto morale, non lo ha mai rispettato. Almeno fino a ora.