Si riceve e pubblica:
L’articolo apparso sullo Strillone di giorno 8 c.m.: Erchie, il gesto dell’ombrello? “Noi fraintesi. Era un gesto scaramantico” non può lasciare indifferenti coloro che hanno creduto e credono nell’urgente, e non più procrastinabile, rinnovamento culturale di gran parte della comunità ercolana.
Il finale dell’articolo in questione, ottusamente provocatorio, sollecita la “parte perdente” nelle ultime consultazioni elettorali a riflettere sulle ragioni del proprio insuccesso, magari facendo autocritica e recitando un “mea culpa”.
Questo clima da Stadio di un Paese del terzo mondo ci indigna ed offende poiché la “parte politica vincente” si arroga soltanto meriti, tralasciando o, peggio, spostando in capo ad altri le proprie responsabilità che, con un briciolo di onestà intellettuale, non possono essere negate da nessuno.
Noi, nostro malgrado “parte perdente”, non vogliamo toccare il fondo, così tanto visitato dagli attuali “vincenti”, e, per questo, non aggiungiamo altro e SOLTANTO PER IL MOMENTO.
Al “fine” estensore dell’articolo in questione vogliamo, con intelligenza, segnalare che non rilevano tanto le motivazioni di un gesto, quanto il gesto in sé, soprattutto se compiuto da una compagine neoeletta, in luogo pubblico o aperto al pubblico, indipendentemente dal numero, non dimostrabile, degli osservatori reali o potenziali, con l’aggravante, dulcis in fundo, della Sede Istituzionale che, ancora una volta, viene confusa con una magione privata.
Sia ben chiaro, riferendoci a quanto asserito nell’articolo, che il cattivo gesto pubblicato non ricade sull’intera comunità e non la dequalifica nella sua interezza, ma “qualifica” fortemente chi lo ha compiuto.
Per il momento, vi concediamo una nostra pausa di riflessione, in attesa di una opposizione durissima e senza quartiere nell’interesse del bene comune, del senso civico e di chi saldamente lotta per la giustizia, la dignità e la “moralità privata e pubblica”.
Consigliere comunale
Dott. Giuseppe polito