Così in ritardo i dati ufficiali o, perlomeno, quelli ufficiosi delle preferenze racimolate dai singoli candidati consiglieri non sono mai arrivate: dall’apertura dello spoglio sono trascorse ben più di 24 ore, ma non è dato andare oltre i brogliacci dei rappresentanti di lista.
Nulla in tal senso è infatti ancora uscito dal Comune. Intanto, Nuovo Centrodestra e Movimento Autonomo Sociale lamentano di essersi visti attribuire – sempre sulla scorta delle cifre riportate dai rappresentanti – un numero minore di voti rispetto a quelli validi effettivamente ricevuti.
I candidati a sostegno di Cosimo Pomarico hanno un diavolo per capello e ritengono che l’attribuzione delle schede non assegnate loro potrebbe cambiare le carte in tavola per quanto concerne l’attribuzione degli scranni in Consiglio comunale.
In particolare, non ci sta Antonio Farina (il più suffragato del Mas) che nella sezione 6 – a suo dire – avrebbe preso 9 voti anziché i 23 da lui contati. Problemi, sempre secondo i diretti interessati e sempre nella 6, anche per Ncd: 7 preferenze anziché 38.
«Stiamo attendendo le cifre ufficiali – dichiara il consigliere provinciale Giuseppe Cavallo, anche responsabile del Mas – ma intanto chiediamo un riconteggio, poi valuteremo il da farsi».