Francavilla Fontana è ferma. Come in un pantano. Quello della crisi. Sabbie mobili che giustificano un rallentamento generale dell’economia, ma nelle quali alcune realtà che, pur arrancando, riescono comunque a muoversi meglio e più velocemente di altre. La Camera di commercio di Brindisi, nel rapporto annuale sull’andamento dello sviluppo del commercio in provincia, disegna i tratti di un’economia a tre velocità. E a spiccare, sui 20 comuni analizzati, è quello che non ti aspetti: San Michele Salentino, che nel corso dell’ultimo anno ha registrato un buon 2 percento, seguito nella top ten da Villa Castelli, Oria, Latiano, Cellino San Marco, San Donaci, Brindisi, Ostuni e Mesagne: realtà che hanno ottenuto una crescita fino al 2 percento.
Francavilla Fontana si piazza al centro tra chi ha premuto sull’acceleratore e chi ha innestato la retromarcia. Col freno a mano tirato, la Città degli Imperiali si assesta allo zero percento, avendo pareggiato i conti fra le attività commerciali avviate e quelle chiuse. Un dato senza dubbio da non sottovalutare, poiché quella commerciale è da sempre l’anima, la motrice dell’economia francavillese. Ma se Atene piange, Sparta non ride. E di Sparta, di realtà che hanno fatto registrare perfino tassi negativi nel 2014 nella provincia di Brindisi, ce ne sono ben nove. Si tratta di Erchie, Ceglie Messapica, San Pancrazio Salentino, Carovigno, San Vito dei Normanni, Fasano e Torre Santa Susanna. Maglia nera al Comune di Cisternino.
Fermo per Francavilla anche l’andamento delle nuove imprese, mentre altri comuni hanno addirittura fatto registrare numeri perfino drammatici, come nel caso di Fasano col suo -21 percento. Benissimo Brindisi col suo 51 percento, seguita da Latiano, Oria e Ostuni.