Erano entrambi presenti in aula: lui, l’ex comandante della polizia municipale e vicesegretario generale del Comune di Francavilla, e lei, la sua compagna, Monica Guido, che Taurisano avrebbe – secondo l’accusa – favorito proprio quando era il numero uno al comando di via San Vito. Ieri mattina il processo che vede i due agenti imputati per abuso d’ufficio in concorso è entrato nel vivo, con l’audizione della coppia di imputati, chiamati a difendersi dalle accuse mosse dal sostituto procuratore Milto Stefano De Nozza. Secondo il pm e sulla scorta delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia della Città degli Imperiali, Taurisano avrebbe consentito a Guido di percepire degli “extra” economici in occasione di una tornata elettorale e le avrebbe anche evitato alcune visite fiscali quando era assente per malattia.
Entrambi hanno difeso a spada tratta il proprio operato, allontanando qualunque ombra di favoritisimo. In particolare Taurisano, rispondendo alle domande dell’accusa, ha ribadito più volte di non aver mai avuto alcun occhio di riguardo nei confronti della compagna. Mentre lei ha precisato che, se in più occasioni ha utilizzato il telefono del suo capo (sul lavoro) e compagno (nel privato) lo ha fatto come tanti altri suoi colleghi, per ragioni di servizio. Raccolta l’audizione degli imputati, ma anche quella dell’ex commissario prefettizio Maria Rita Iaculli, il giudice ha aggiornato il dibattimento al 20 ottobre prossimo.
Intanto il Comune si è costituito parte civile per un’eventuale richiesta di risarcimento danni ed è rappresentato in giudizio dall’avvocato Angela De Cristofaro, nominata dalla giunta guidata dal sindaco Maurizio Bruno. Questi, dopo il suo insediamento, aveva sottratto a Taurisano gli incarichi dirigenziali in via prudenziale, essendo l’ex comandante e vicesegretario stato condannato a otto mesi nell’ambito di un processo relativo alla realizzazione abusiva di un capannone in zona industriale.