“Sono stato tradito, maltratto umanamente e politicamente, ricattato e umiliato. Lo sanno tutti: non avevo alcuna intenzione di ricandidarmi. Ma ci ho ripensato. E l’ho fatto perché Oria, la mia città, sta correndo un pericolo enorme, quello di tornare nelle mani di quei black bloc che l’hanno devastata per anni, e che continueranno a farlo se dovessero tornare ad amministrare il nostro Comune”. E’ una vera e prorpia chiamata alle armi quella lanciata sabato sera dall’ultimo sindaco di Oria Mimino Pomarico, nel corso dell’incontro pubblico che ha dato il via definitivo alla sua campagna elettorale. Pomarico, che fino a poche settimane fa sembrava determinato a seguire la competizione da semplice spettatore, torna ora nell’agone politico col sostegno di ben due liste: quella del Nuovo Centrodestra, e quella del Movimento autonomo sociale del consigliere provinciale Giuseppe Cavallo.
E proprio Cavallo era presente all’incontro per rilanciare una candidatura, quella di Pomarico, che ha cercato con ostinazione, ritenendola doverosa per rendere giustizia all’operato dell’ex sindaco, oltre che alla sua persona. Al dibattito ha preso parte anche il segretario provinciale di Ncd Ciro Argese, candidato per le file degli alfaniani al Consiglio regionale della Puglia. Argese, che nel corso del suo intervento ha definito Cavallo un “vulcano” inarrestabile, ha speso per Mimino Pomarico parole di elogio, riservando sferzanti critiche a coloro che “con un tradimento ordito da registi più o meno occulti, hanno posto fine a un’esperienza amministrativa che dopo anni di stasi stava finalmente portando eccezionali risultati a Oria”.
“Parte stasera – ha tuonato il baritonale Argese rivolgendosi al candidato sindaco – una campagna elettorale che ti fa onore. Una campagna elettorale che puoi condurre con la schiena dritta, a testa alta, insieme a tanta gente che crede sia ancora possibile fare politica da uomini onesti, che non devono chiedere niente a nessuno, che non cedono ai ricatti di coloro che per il proprio tornaconto personale non esitano a bloccare lo sviluppo e la crescita di un’intera comunità”.
Incassati anche plausi e lodi dall’ex assessore Mariagrazia Iacovazzi, determinata a seguire Pomarico anche in questo ritorno, l’ex sindaco ha preso la parola e attaccato a testa bassa a destra e sinistra: “Ho deciso di ricandidarmi – ha argomentato Pomarico – perché mosso da una sincera preoccupazione: quella che Oria torni nelle mani di gente antidemocratica, prepotente e arrogante. Quella stessa gente che per anni ha preso ordini da un sindaco occulto, uno che la gente ha bocciato col voto democratico, ma che ha continuato a fare il bello e il cattivo tempo ordinando durante note cene ai consiglieri cosa fare e cosa dire. E intanto io lavoravo, contro tutto e tutti, risolvendo problemi annosi come la Sant’Andrea o la vergogna dei bagni pubblici inesistenti in una città che punta sul turismo. Oria ha i suoi black bloc, e noi dobbiamo impedire a questa gente di tornare al governo per sfasciare quello noi stiamo cercando di costruire”.
Propaganda elettorale. Committente responsabile: il candidato[/caption