Francavilla, l’appello delle coppie di fatto sulle unioni civili: «Il Consiglio comunale si occupi del registro»

 
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Si riceve e pubblica da Sergio Tatarano (presidente Cellula Coscioni di Francavilla), il quale non è riuscito a inviare una mail con il testo seguente – sottoscritto da dieci cittadini – ai consiglieri comunali poiché… sul sito del Comune non ci sono le mail dei consiglieri comunali:

Al Sindaco, alla giunta
ed a tutti i consiglieri comunali di Francavilla Fontana

Il nostro Paese vanta in tema di diritti delle coppie di fatto – etero ed omosessuali – un ritardo clamoroso rispetto a tutto il contesto europeo, essendo rimasto in compagnia praticamente dei soli Paesi ex sovietici a non aver ancora disciplinato la materia. Tale ritardo appare ancora più insopportabile in quanto sempre più italiani scelgono la convivenza come soluzione alternativa al matrimonio o almeno come periodo di prova per valutare se sia il caso o no di sposarsi (ovviamente per le sole coppie eterosessuali): si calcola che circa il 20% (circa dodici milioni) degli italiani vive in una famiglia non tradizionale ed il dato è in continuo aumento.

La politica appare ancora ferma ma se è vero che non c’è legge organica che riconosca le coppie di fatto (nonostante il Parlamento sembri periodicamente giungere ad un passo dall’approvazione della legge), è altrettanto vero però che ci sono alcune norme che già ora attribuiscono qualche (sia pure timido) diritto: pensiamo ai congedi parentali (la legge 53/2000 estende anche ai soli conviventi la possibilità di permesso retribuito), pensiamo al diritto al risarcimento (nel caso di danno patrimoniale da morte del proprio caro, Cass. 07.06.2011 n. 12278), pensiamo alla successione nel contratto di locazione o anche ad alcune questioni in ambito penale (reato di maltrattamenti, art. 572 c.p.), solo per riportare qualche esempio.

Di fronte all’immobilismo della politica nazionale, si pone più che mai l’urgenza di un segnale concreto di intervento della politica anche a livello locale a tutela di una parte consistente della popolazione, oggi emarginata ed ignorata, eppure esistente e desiderosa di vedersi riconosciuta e culturalmente accettata.

In questo senso, come noto, molti Comuni soprattutto del nord Italia, in funzione delle possibilità che la legge anagrafica riconosce ai sindaci, hanno seguito la strada dell’approvazione del registro delle unioni civili, strumento che, oltre ad avere funzione probatoria di situazioni fino ad ora incerte e ad estendere effetti amministrativi anche sulle coppie conviventi legate da un vincolo affettivo (pensiamo all’assegnazione di case popolari ed a tutti gli ambiti di intervento in materie come sanità o scuola, diritti o servizi educativi), sarebbe un segnale politico di grande attenzione e apertura del nostro Comune verso una realtà sempre più diffusa che il Legislatore si ostina ad ignorare.

Per queste ragioni, noi cittadini francavillesi chiediamo al Consiglio comunale di aprire un dibattito e pronunciarsi sull’argomento, perché è giusto e necessario che su un tema così attuale la politica sia chiamata ad esprimersi a partire da un contesto come quello locale: ciò in quanto solo attraverso un confronto consapevole sulle grandi questioni sociali è possibile una crescita della comunità.

Ettore Piro e Ilaria De Padova
Maior Paiano e Margherita Galiano
Antonello Denuzzo
Michele Iurlaro
Giuseppe Leone
Domenico Magliola
Marco Montanaro
Arcangelo Roma
Sergio Tatarano

gianluca schifone
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dippolito

 

 

 

 

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