Siamo alle solite: i servizi ci sono, ma non funzionano e anche questa volta a doverne fare le spese è una persona disabile.
Questa è la storia di Cosimo, un ragazzo affetto da tetraparesi spastica che abita poco fuori dal centro abitato di Oria, lungo la strada comunale che collega la città federiciana e il Santuario di San Cosimo alla Macchia.
Cosimo vorrebbe uscire e rincasare anche dopo il tramonto, ma semplicemente non può: è troppo pericoloso. Il motivo è presto spiegato: quando non c’è abbastanza luce solare per alimentare i pannelli solari durante il giorno, le lampade pubbliche poste sul ciglio della strada non illuminano…
L’abitazione di Cosimo, che si sposta comunque accompagnato dai genitori o dal suo assistente Oss, dista circa 600 metri dall’intersezione tra viale Grande Europa e la circonvallazione di Oria (provinciale Francavilla – Cellino), ma in quel tratto che lo separa dalle luci della città a sera è troppo spesso buio pesto
Cosimo ha in più occasioni fatto presente alle istituzioni il problema, ma ogni volta ha ricevuto risposte poco soddisfacenti, al cospetto del frequente rimpallo di responsabilità tra gli enti interpellati: «Deve provvedere la Provincia; è competenza del Comune», e cose così, insomma.
A lui, come agli altri residenti nella popolosa contrada Salinelle, chi vi debba procedere non interessa, interessa solo che anche solo uscire di casa, soprattutto a piedi o in bici o, ancora, in casi come quello di Cosimo, non rappresenti una costante e pericolosa avventura.
Da considerare, inoltre, che quella strada di qui a pochi giorni sarà battuta – anche a tarda ora – dai pellegrini che da tutta la Puglia si dirigeranno proprio verso quell’importante meta del turismo religioso che è il Santuario di San Cosimo.