Oria, l’estorsore al telefono: “Sul Comune, se ti serve qualcosa, non ci sono problemi”

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Droga, droga “pesante”: cocaina ed eronia. A chili. Anche dieci la volta, come rivelano (o millantano) nelle intercettazioni. Ma anche estorsioni: magari a rate, come quella imposta all’imprenditore edile che li ha poi incastrati tutti, denunciandoli e spianando loro le porte del carcere. Volevano da lui 10mila euro. Gliene ha consegnati 1000, giusto per dare ai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana la possibilità di immortalare il passaggio della bustarella, e collezionare prove su prove. I sei indagati, tutti di Oria, sono ora agli arresti, fatta eccezione per Fabrizio Russo, l’intermediario della mazzetta, al momento irreperibile. Gli altri sono Roberto Mazzuti di 39 anni, Alex Vitale di 28 anni, Cosimo Lamarmora di 35 anni, Cosimo Lamarmora di 35 anni, Cosimo Saccomanno di 45 anni e Andrea Summa di 25 anni.

municipio di OriaL’ordinanza spiccata dal giudice per le indagini preliminari tratteggia i contorni di un quadro, nella criminalità oritana, particolarmente inquietante. Gli stessi investigatori definiscono le quantità di droga maneggiate dal gruppo (al quale non è stata contesta l’associazione per delinquere) come imponente, e di sicuro non destinata al solo mercato cittadino. Ruolo di spicco in seno alla mezza dozzina, lo ricoprirebbe Roberto Mazzuti, ritenuto contiguo al clan brindisino della Scu, quello per intenderci del fondatore Pino Rogoli e del boss Francesco Campana, arrestato dopo una lunga latitanza proprio a Oria. Il centro di approvigionamento della droga, stando a quanto emerge dalle indagini, era San Giorgio Ionico. La sostanza veniva poi nascosta in una falegnameria di via Torre Santa Susanna, a Oria, e poi da lì verso si ramificava nei suoi numerosi rigagnoli dello spaccio.

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Ma c’è un altro aspetto, oltre a quello della droga e delle estorsioni, ad emergere dalle intercettazioni contenute nelle 72 pagine dell’ordinanza. Un’unica frase, pronunciata da Fabrizio Russo al telefono mentre cerca di convincere la vittima dell’estorsione a cedere al ricatto, che conviene a tutti, che Oria è sua, che ha tutto sotto controllo. Ma proprio tutto: “Sul Comune se ti serve qualcosa – dice – non ci sono problemi”. Parole preceduta da altre sibilline affermazioni: “…Ecco perché ti sto dicendo, se mi vuoi prendere in considerazione, fai come ti ho detto io e credimi che ti troverai soddisfatto, fidati di un cristiano, ti stavo dicendo non me li dare oggi, vai a domandare prima chi sono io”. E ancora: “Ecco perché sto dicendo, questo non è per oggi, è per il futuro, domani mattina per qualsiasi cosa su Oria tu vieni, bussi, dici a me. Se possiamo calare sotto noi per (inc.)”.. “Qualsiasi cosa”…. “ti faccio subentrare io”… “sul Comune se ti serve qualcosa, non ci sono problemi”.

Emilio Mola

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