Dopo il triplice fischio parte la festa sul rettangolo verde. Il primo a parlare è Antonio Calabro che si conferma allenatore vincente e prodigo di ringraziamenti: “I meriti li condivido con questo splendido gruppo: giocatori e staff. Ringrazio Antonio Magrì e Tonino Donatiello perchè, dopo la fusione fatta in estate, hanno pensato in grande. Ringrazio tutti, Giuseppe Sardiello, Giuseppe D’Ambrosio, Stefano Trinchera: tutti. Nelle difficoltà hanno capito che poteva essere un progetto vincente e ci hanno dato fiducia. Ringrazio soprattutto i giocatori e lo staff perchè senza di loro non potremmo essere quì a festeggiare”.
Poi una menzione particolare per Stefano Trinchera: “Ha dimostrato di possedere grandi doti. Vittoria più bella? Questa promozione è ancora più bella dell’anno scorso perchè è stata più dura, essendo partiti da zero. Altri hanno preferito un’altra strada costruendo in poco tempo: è arrivato corto”. Raggiante il presidente Antonio Magrì che confessa: “Bellissima vittoria: non ce l’aspettavamo ad inizio stagione. Ora è tempo di festa ma dopo dobbiamo pensare alla Coppa Italia Nazionale. Piani futuri? Dopo la festa ci concentreremo sulla coppa. Ci sarà tempo per pensare ad un grande futuro. Calabro? Faremo di tutto per confermarlo”.
Euforico il direttore sportivo, Stefano Trinchera, che sottolinea l’importanza della finalissima di Firenze: “Emozione indescrivibile. Dedichiamo la vittoria ai tifosi, alla società, ai ragazzi e ad Antonio Calabro, il più grande allenatore del campionato di Eccellenza. Chiusura in bellezza? Festeggiamo ma non ci vogliamo fermare perchè vorremmo regalare anche la Coppa Italia a questa tifoseria e a questa società: un traguardo storico”.
Sulla stessa lunghezza d’onde il capitano, Roberto Taurino: “Eravamo in Serie D pur senza giocare ma, una stagione così, volevamo vincerla sul campo. In coppa saremo pronti per fare qualcosa di straordinario”.
Chiude la festa Alberto Villa, alla sua seconda vittoria consecutiva in Eccellenza, sempre insieme a Calabro con cui ha condiviso sei anni da giocatori tra campo e panchina: “Sei anni con Calabro e i risultati parlano chiaro: da giocatore e da allenatore abbiamo vinto sempre. Meglio da allenatore? Era un buon giocatore e da allenatore sta facendo benissimo. Ha le idee chiare e tanta umiltà, che sono le componenti fondamentali per chi inizia una nuova carriera. Spero che si tolga le soddisfazioni che merita”.