L’associazione antiracket-antimafia: “Caso Cellino emblematico, ora occhi aperti sugli altri territori”

giba 10 anni 2

La commistione tra istituzioni democratiche e malavita organizzata, al momento rilevata dall’inchiesta giudiziaria in un comune sciolto per mafia meno di un anno fa, è il reale problema contro cui combattere,la consapevolezza dell’esistenza di quella “Zona Grigia” che fa da spalla alla criminalità organizzata specialmente nel nostro territorio in cui per troppo tempo il silenzio e l’accettazione passiva ed attiva hanno portato ad un piegarsi al gioco criminale.

Ho sempre contestato tutti coloro che negli anni ricoprendo incarichi politici hanno preferito tacere o ancor di più negare l’esistenza della criminalità organizzata nei nostri territori, ed è proprio sul quel Silenzio che la sacra corona unita ha creato un forte consenso sociale e purtroppo si è inserita in ogni ambito della società, quel silenzio che rappresenta al contempo un Dolo distruttivo per i nostri territori.

Al plauso per l’esemplare attività svolta dagli inquirenti, ai quali rivolgiamo i nostri complimenti, non possiamo nascondere la reale preoccupazione per una vicenda i cui contorni appaiono seriamente inquietanti, ma che possono far intendere e pensare ad analogie in altri territori della provincia il tutto a discapito delle comunità composte a stragrande maggioranza di onesti cittadini.

Ora occorre ripartire dalle persone che fanno in pieno il loro dovere e per il solo fatto di svolgerlo fino all’ultimo in un contesto difficilissimo, sono da considerarsi degli eroi.

Eroi silenziosi, quasi invisibili ma imprescindibili che rappresentano un ultimo baluardo in difesa della legalità e della giustizia, questi purtroppo pochissimi esempi devono essere il monito per la nostra terra.

Il coordinatore provinciale
Paride Margheriti

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