Come tutti ricorderanno, l’anno scorso durante la processione dei Misteri, la storica statua della “Cascata” sfuggì di mano ai portatori – probabilmente a causa del cedimento di una delle assi portanti – e rovinò in terra lungo via Michele Imperiali. Era la tarda serata del 18 aprile 2014, il Venerdì Santo.
Il simulacro ne uscì vistosamente danneggiato e fu per questo immediatamente ricoverato nella chiesa della Morte per poi essere affidato, seguendo tutte le istruzioni e le procedure imposte dalla Soprintendenza, alle sapienti mani dei maestri Valerio Jaccarino e Giuseppe Zingaro.
Solo qualche giorno addietro, in vista della Settimana Santa, l’opera è stata riconsegnata alla città di Francavilla Fontana – accolta a braccia aperte da monsignor Alfonso Bentivoglio e dal priore della Confraternita della Morte Vito Leone – ed è pronta per occupare nuovamente il posto che le spetta nei tradizionali Riti pasquali.
Gli addetti ai lavori apprezzano e plaudono al lavoro dei restauratori, che hanno riportato la “Cascata” ai vecchi fasti, ma specie tra i fedeli non manca chi storce il naso: «Sembra troppo nuova e aver perso qualcosa nell’espressione», dicono alcuni.
Difese a spada tratta, invece, da chi sta nel settore e di restauri e conservazione se ne intende: sono semplicemente “rinati” i colori originali e quegli occhi (un po’ strabici per licenza d’autore) sono sempre quelli creati illo tempore dal maestro Pietro Paolo Pinca.
L’effetto antico e vissuto della versione precedente, che in molti oggi suscita nostalgia, pare fosse dovuto alla sporcizia stratificatasi sulla statua nel corso dei secoli e adesso finanche le ferite sul corpo di Cristo sono più nitide e vivide.
Sarà, ma intanto noi sottoponiamo all’attenzione dei lettori alcuni scatti (anche risalenti allo scorso anno prima del “fattaccio”) e chiediamo loro di dire la propria, pure da “profani”: la preferivate prima o è meglio adesso?