Nessun rispetto. Non per chi crede e nemmeno per i luoghi che dai fedeli sono considerati sacri e inviolabili. Rubare, di per sè, agli occhi della legge dell’uomo, è un delitto: farlo in una chiesa costituisce però, almeno davanti al tribunale delle coscienze, una colpa maggiore. Ma mettere a segno un furto in una chiesa nei giorni precedenti la Settimana santa, nei giorni più solenni per un cristiano, diventa se si vuole qualcosa di più che un semplice crimine. Eppure è accaduto, a Francavilla Fontana, giovedì notte: a pochi giorni dalla settimana che precede la Pasqua, che da questa comunità viene vissuta con un fervore e una partecipazione più sentiti che altrove.
Il colpo è stato messo a segno ai danni della chiesa dei sette dolori. Qualcuno, pare forzando l’ingresso secondario, è riuscito a entrare nell’edificio riuscendo però a trovare ben poco da rubare. Non è possibile sapere quanto gli autori del furto siano rimasti in chiesa, quel che sembra certo è che ne siano usciti “solo” con un libro, uno con la copertina placcata in oro, non uno qualsiasi insomma. Difficile sapere se riusciranno a ricavarci qualcosa. Per la parrocchia resta il danno di una perdita non solo meramente economica.