Si riceve e pubblica la seguente nota del consigliere comunale di Francavilla Fontana Domenico Attanasi:
Nella giornata di ieri un noto social network ha pubblicato il post di un dipendente comunale di Francavilla Fontana, contenente un duro e violento attacco nei confronti dei “politici”, rei di coinvolgere i dipendenti comunali nelle dispute finalizzate a colpire i propri avversari. Il post conclude con un epiteto che si commenta da sé: “pezzi di m…” (nella versione originale il complimento è riportato per esteso, ndt), e con un avvertimento: “poi ama ffà li cunti”. Ciò è accaduto poche ore dopo la diffusione di un mio personale intervento in ordine alla regolarità e alla sicurezza dei dissuasori di sosta per disabili.
Ma a prescindere da chi fosse il destinatario degli strali del dipendente, il fatto, già estremamente grave, diventa ancor più grave se si considera il commento che ne è seguito a firma del sindaco di Francavilla Fontana, il quale, rivolgendosi al dipendente comunale ha così commentato: “ … è chiaro che vogliono colpire me….forse perdi qualche vecchio amico, ma ne acquisti molti di più”. E tutto ciò dopo aver apposto il classico “mi piace” sul post…epiteto compreso.
E’ pur vero che subito dopo il dipendente comunale ha modificato il post, sostituendo l’epiteto “pezzi di m…” con il più soft “monelli”. Ma tutto ciò non rende meno grave quanto avvenuto per due ordini di motivi.
Il primo. Come cittadino il dipendente comunale può sicuramente esprimere le proprie opinioni sulla classe politica locale e non. Ma altrettanto certamente a nessun dipendente comunale può essere consentito di censurare o condizionare l’attività politico-amministrativa di un consigliere comunale, quali che siano le finalità. Non oso pensare, infatti, a che cosa accadrebbe se quanto avvenuto divenisse modus comportamentale di tutti i dipendenti comunali i quali si sentissero liberi di offendere impunemente chiunque osi scomodarli.
Il secondo. Il Sindaco della città, invece di censurare il gravissimo episodio, ha di fatto legittimato il comportamento del dipendente comunale che risponde dando dei “pezzi di m…” ai politici che semplicemente richiedono una verifica della regolarità degli atti adottati dalla Pubblica Amministrazione.
Credo che questo episodio costituisca la definitiva riprova del modo di intendere i rapporti politici e i ruoli istituzionali da parte del Sig. Sindaco Maurizio Bruno, un modo di interpretare le regole della politica e dei rapporti tra protagonisti della vita pubblica che non ha eguali (in negativo) nello scenario politico provinciale e non solo.
A questo punto non mi resta che convenire con chi, solo pochi giorni fa, dubitava della genuinità (o consapevolezza) delle scuse rivoltemi in Consiglio Comunale dal Sindaco, scuse che mi avevano indotto a dichiararmi disponibile alla rielezione alla carica di presidente della Commissione Statuto, e ciò sull’erroneo presupposto che Bruno avesse compreso il messaggio e si fosse realmente ravveduto. Devo purtroppo riconoscere di essermi sbagliato.