Si riceve e pubblica:
In una Città dove, mi dicono gli addetti ai lavori, vi sono più arresti che rapine (anche a fronte dell’ultimo e gravissimo episodio conclusosi, per ora, con l’arresto di un giovanissimo), ritengo sia azzardato parlare di allarme criminalità, quanto, piuttosto, di “criminalità disorganizzata”.
Un pericolo, temo, persino maggiore, dato che, alle ovvie ripercussioni sulle attività commerciali più volte colpite nell’ultimo e difficile periodo, si aggiungono le preoccupazioni di carattere sociale. L’arresto del giovane 20enne mette in risalto, una volta di più, il difficile periodo storico attraversato dalle famiglie e, in particolar modo, dai nostri giovani.
L’alto tasso di disoccupazione più volte registrato nella provincia di Brindisi non è certo una giustificazione, ma può aiutare a comprendere la natura di un fenomeno che non può e non deve essere comparato ai fenomeni di macrocriminalità vissuti dal territorio, e anche da Francavilla, negli scorsi anni.
Per questo, ad eventuali vertici sulla sicurezza invocati legittimamente dalla politica tutta, ritengo fondamentale che la questione venga affrontata anche e soprattutto sotto l’aspetto sociale. Dal fenomeno droga ai furti e alle rapine, temo che la questione debba essere valutata, più che dalle nostre forze dell’ordine che ogni giorno, dati alla mano, contrastano tra mille difficoltà gli episodi criminosi, dagli educatori, dai centri occupazionali, dalle famiglie e dalla stessa politica.
Una politica che, al netto della propaganda, resta in affanno di fronte alla disoccupazione e alla frustrazioni di tanti giovani e di tanti padri di famiglia. Insomma, lasciamo stare la criminalità organizzata, relegata da tempo alle aule dei tribunali. Focalizziamoci, invece, su queste nuove forme di “disordine”, poco organizzato eppure imprevedibile e, proprio per questo, estremamente pericoloso.
Pietro Iurlaro (Forza Italia)
Senatore della Repubblica