Il Partito democratico di Oria è tornato – dopo un breve periodo di commissariamento che non ha sortito gli effetti sperati – nelle mani della vecchia guardia, cioè del direttivo con a capo l’ex assessore Claudio Zanzarelli e l’ex consigliere comunale Domenico D’Ippolito. La decisione è arrivata ieri sera, quando la sezione è stata di fatto scommissariata: il segretario provinciale Pd Maurizio Bruno ha in sostanza tolto il disturbo, facendo tornare tutto com’era fino a qualche settimana addietro.
Che Bruno non fosse in rapporti idilliaci con la dirigenza del circolo oritano, era cosa nota. Ma adesso si è arrivati ai ferri corti, tanto che è lo stesso responsabile provinciale – interpellato sull’argomento – a sbilanciarsi in dichiarazioni al vetriolo: «Ho deciso di lasciare il circolo di Oria nella mani di chi l’ha distrutto – dice – in quanto mancano le condizioni minime di agibilità politica e poiché con quel partito così ridotto non vuole accordarsi nessuno, com’è stato ampiamente dimostrato in questi giorni di trattative tutte fallite: non è un mistero che il candidato individuato dal sottoscritto fosse la dottoressa Maria Lucia Carone, che però ha deciso di non avere tra le liste a suo sostegno simboli nazionali di partito».
Bruno si spinge poi anche oltre: «Sono dispiaciuto del fatto di non aver concluso l’accordo con la dottoressa Carone – dichiara – ma credo che la parte più sana del Pd di Oria, quella relegata ai margini da una dirigenza non all’altezza, si spenderà comunque in suo favore».