Si riceve e pubblica:
“Le dichiarazioni, risibili ed alquanto infantili, con le quali il Sindaco Bruno tenta di giustificarsi riguardo ciò che è avvenuto, proprio sotto le finestre di Palazzo di Città, in materia di violazione delle più elementari norme di sicurezza sul lavoro e che hanno interessato le ditte appaltatrici della potatura del verde pubblico, sono, se ancora ce ne fosse bisogno, la palese dimostrazione dello stato di approssimazione e di confusione in cui versa l’Amministrazione di centrosinistra. E ciò desta ancor maggiore sconcerto se sol si pensa al fatto che la materia della sicurezza sul lavoro, da sempre, è stata una bandiera della Sinistra, una bandiera evidentemente ormai ammainata visto che proprio la Sinistra francavillese non è nuova a simili episodi, basti ricordare la “sceneggiata” dell’Assessore Cavallo sul cestello elevatore intento a montare le luminarie natalizie”.
A dichiararlo è l’Avv. Gianfranco Taurisano, esponente politico di Progetto per l’Italia, il quale prosegue: “Pur avendo ben chiare e presenti quelle che sono le problematiche e i pericoli insiti agli appalti aggiudicati “al maggior ribasso”, e che noi non abbiamo mai mancato di denunciare, forti di alcune recenti sentenze dei giudici amministrativi in tema di responsabilità diretta delle stazioni appaltanti (in questo caso il Comune) nella valutazione sia delle offerte al “maggior ribasso” sia dell’adeguatezza delle ditte appaltatrici, non possiamo tuttavia tacere come emblematiche e oggettive siano le responsabilità, le lacune e le deficienze denotate dall’Amministrazione Bruno in tema di sorveglianza e controllo dell’esecuzione dei lavori concessi in appalto sul territorio comunale. In più, il fatto che simili violazioni siano state accertate e contestate dai Carabinieri proprio sotto gli uffici comunali lascia immaginare che non si sia affatto trattato di un episodio isolato ma che lo stesso andazzo e le stesse miopie si siano consumate, purtroppo, anche nelle altre zone della Città già interessate dai lavori di potatura nelle scorse settimane”.
Continua l’esponente politico: “A parte la gestione di un appalto che sin da subito ha destato non poche perplessità, non foss’altro per la potatura a macchia di leopardo degli alberi comunali riscontrata in alcune zone, come per esempio il quartiere Peschiera, il fuggi fuggi degli operai che maldestramente cercavano di sottrarsi ai controlli dell’Autorità competente e la magra figura ricavata dalle ditte interessate sono state uno spettacolo indecente e indecoroso che, sinceramente, la Città di Francavilla non meritava e di cui tutti noi cittadini avremmo fatto volentieri a meno”.
Incalza Taurisano: “Siamo stanchi dei proclami, delle invettive e delle boutade pubblicitarie del Sindaco Bruno, Francavilla ha bisogno di essere governata e di essere governata nel migliore dei modi, oggi, non ieri e né domani ma oggi. Se le Amministrazioni passate hanno fatto poco, quella in carica sta facendo ancora meno e, peraltro è di tutta evidenza, quello che fa lo fa anche male.
Come diceva brillantemente un noto assessore qualche giorno addietro, per questa Giunta “il tempo del rodaggio è finito” e, aggiungiamo noi, finalmente è arrivato il tempo in cui qualcuno dovrà iniziare ad assumersi le proprie responsabilità, sia personali e dirette sia oggettive, magari a partire proprio dall’Assessore al verde pubblico, l’Avv. Stefano Voccoli, il quale dovrebbe avvertire il dovere morale e la sensibilità politica di rassegnare le proprie dimissioni per manifesta inadeguatezza al ruolo ricoperto.
Conclude Taurisano: “Se è vero che questa Città, per dirla alla Bruno, ha bisogno di “dosi massicce di legalità” è altrettanto vero che la legalità non può rimanere una mera enunciazione di principio da spiaccicare a proprio piacimento predicando bene e razzolando male, anzi malissimo. Il Sindaco Bruno, una volta accertate le responsabilità contrattuali e amministrative, abbia almeno la bontà e la capacità di porre in essere tutte le azioni a tutela del decoro e dell’immagine di Francavilla, una città oggi gravemente offesa”.