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Francavilla, la Cassazione smonta il teorema “Villa Franca”: tornano in discussione decine di sequetri edilizi

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Un anagramma, da Francavilla a “Villa Franca”, aveva dato il nome, nella primavera dello scorso anno, a una delle più importanti operazioni di polizia giudiziaria condotte, nella storia, dal corpo di polizia locale di Francavilla Fontana: 199 persone sottoposte a indagini, quasi un centinaio di immobili posti sotto sequestro in quanto – secondo l’accusa – da fabbricati rurali che avrebbero dovuto essere, si erano ben presto trasformati in abitazioni di villeggiatura, talvolta provviste persino di piscine anziché dei più classici e consoni “piloni” (vasche deputate all’irrigazione agraria).

Solo che, ieri, la terza sezione penale della Cassazione ha accolto le rimostranze avanzate in punta di diritto dai legali di 65 degli indagati e, di fatto, dato la stura all’ipotesi di una gigantesca bolla di sapone, annullando con rinvio proprio quei provvedimenti di sequestro richiesti in prima istanza dalla pubblica accusa, avallati dal gip, eseguiti dalla polizia municipale e confermati poi dal Riesame di Brindisi.

L'avvocato Antonio Andrisano
L’avvocato Antonio Andrisano

Si attendono ancora le motivazioni dell’annullamento, ma il caso finisce per un po’ nel freezer. Lottizzazione abusiva o “semplice” abusivismo? Sintetizzando, è tutto qui il dilemma: nel primo caso, sarebbero guai; nel secondo, atterraggio morbido sul materasso chiamato “prescrizione”, quinquennale (e in molti casi si è già ben oltre i cinque anni). Sistema o casi singoli, isolati? Qui si gioca, in sostanza, la partita a scacchi tra accusa e difesa.

Una partita che, stando a quanto al momento statuito dalla Suprema corte, capace di smentire in un sol colpo Procura, Gip e Riesame brindisini – in attesa del prounciamento del giudice cui la questione è stata rinviata – è ancora aperta, apertissima.

Di sicuro hanno incassato un’importante vittoria gli avvocati che, adifferenza di altri colleghi e indagati coinvolti nel caso “Villa Franca”, hanno creduto nell’andare fino in fondo,  prima di issare bandiera bianca, almeno in questa fase. Tra essi, spiccano i nomi di Antonio Andrisano, che assiste la maggior parte dei 65 ricorrenti vittoriosi, di Roberto Palmisano, Carlo Tatarano, Giancarlo Camassa, Gabriele Di Noi, Michele Fino, Vito Epifani, Gianpiero Ignazi, Federica Bilanzuoli e Fabio Di Bello.

Da ricordare e annotare che tra le 199 persone sottoposte a indagini figurano anche tecnici comunali accusati indirettamente di aver dato adito, negli anni scorsi, a un sistema di lottizzazioni abusive ora messe in discussione proprio dagli “ermellini”.

Al di là di quella prettamente giudiziaria, infatti, nella Città degli Imperiali si combatte un’altra battaglia dai connotati politici, dato che tutti gli episodi contestati dalla Procura – tesi sostenute dal sostituto Valeria Farina Valaori e avallate dal gip Giuseppe Licci, che ha concesso il sequestro preventivo – sono avvenuti sotto una guida amministrativa di Francavilla marchiata centrodestra, con l’Ufficio tecnico comunale in più occasioni finito nell’occhio del ciclone.

Come andrà a finire processualmente questa vicenda, non è ancora dato sapere, ma per ora 65 dei 199 indagati – quelli sospinti dalle tesi degli avvocati Andrisano & Co. – possono tirare un sospiro di sollievo, gli altri un po’ meno, anche se in fondo dalla sorte degli uni dipende pure quella degli altri, nessuno escluso.

Compresi gli intestatari degli altri circa 300 fabbricati finiti, tra il 2005 e il 2012, nel mirino di inquirenti e investigatori: non tutti e non sistematicamente almeno – e la differenza non è giuridicamente di poco conto – potrebbero aver costruito, e potuto costruire, nei propri appezzamenti ville faraoniche anziché case rurali.

e.z.

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