Non è cominciata nel migliore dei modi l’avventura di Luigi Vitali da commissario di Forza Italia per la regione Puglia.
Non solo per le polemiche che ne hanno accompagnato e ne stanno tuttora seguendo l’avvenuta nomina da parte di Silvio Berlusconi in persona, non solo per la battaglia tutta interna agli azzurri tra i lealisti e i ricostruttori che fanno capo a Raffaele Fitto, ma anche perché Vitali, non appena messo piede nella sede centrale del partito, si è reso conto che nella cassa comune non c’è il becco di un quattrino.
E, come se non fosse stata già abbastanza shoccante questa scoperta, Fi è stata addirittura sfrattata per morosità dallo stabile che occupava dopo aver accumulato arretrati nel pagamento dei canoni d’affitto per circa 50mila euro.
Il sospetto che qualcuno abbia gestito allegramente i soldi è stato lo stesso neo-commissario ad avanzarlo nel corso di una trasmissione su TeleRama, condotta dal direttore Giuseppe Vernaleone. In sostanza, Vitali pensa che il denaro contenuto nelle casse forziste possa essere speso per partecipare alle manifestazioni promosse da Fitto e, in particolare, per noleggiare i pullman granturismo che, partendo dai vari capoluoghi, hanno portato a destinazione i tesserati pugliesi.
Solo sospetti, certo, ma una cosa è certa: il cammino di Vitali è tutto in salita e la dialettica centrodestra-centrosinistra stavolta non c’entra. C’è una Regione da conquistare, un candidato presidente che parte avvantaggiato da sconfiggere, ma c’è forse soprattutto da guardarsi le spalle innanzitutto in casa propria.
Una questione che non può essere considerata affatto marginale e che rischia di giocare in modo determinante a favore della controparte politica.