Svolta nelle indagini sul caso del 63enne di Oria trovato senza vita e carbonizzato nella sua abitazione a Latiano, in contrada Fieu, il 13 novembre scorso. Si tratta di un uomo di origini marocchine, residente in Sicilia, che la vittima Cosimo Mastrogiovanni, pare conoscesse bene. L’uomo è ora in stato di fermo con l’accusa di omicidio.
Quando il corpo di Mastrogiovanni fu trovato nella sua villa, tra il divano e il camino, ormai carbonizzato, si pensò a un incidente domestico. Pista che fu tuttavia abbandonata quando le prime indagini portarono alla luce elementi che fecero imboccare ai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni la via investigativa dell’omicidio. Nell’abitazione della vittima furono infatti trovate tracce di sangue, e l’assenza di bruciature nel resto dell’appartamento indusse a pensare che il 63enne fu dato alle fiamme solo dopo essere morto.
Inoltre mancava dall’abitazione di contrada Fieu l’auto della vittima, poi ritrovata in provincia di Bari. Indizzi insomma che poco si conciliavano con l’incidente e molto con l’omicidio. Ora il lavoro investigativo dei carabinieri e della Procura di Brindisi hanno portato a una svolta, forse decisiva. Il presunto assassino di Cosimo Mastrogiovanni ha un nome e un cognome. Restano ora da chiarire le ragioni dell’assassinio.