Si riceve e pubblica:
La gestione del patrimonio immobiliare di proprietà pubblica dovrebbe interessare non solo gli “amministratori” o gli addetti ai lavori della comunicazione “politica”, bensì dovrebbe essere interesse di tutti cittadini, dato che dette proprietà sono state edificate con denaro derivante dal pagamento delle tasse. Dunque, se il diritto alla proprietà privata è garantito, la proprietà pubblica dovrebbe avere la garanzia di essere gestita allo scopo per cui si è originata.
Quale è lo scopo per cui gli immobili pubblici vengono realizzati?
Semplicemente per essere utilizzati.
Questo è il senso vero delle cose, cioè utilizzare le strutture e non porle in stato di abbandono. Ci si aspetterebbe, quindi, che la “polemica” politica e giornalistica si imperniasse sullo stato di abbandono di un immobile pubblico, non certamente sul suo utilizzo.
Nella nostra città invece c’è chi vorrebbe smaltire la sbornia della sonante sconfitta, calcando la mano su aspetti, come in questo caso, del tutto marginali, cercando di diffondere l’idea che al comando della città di Francavilla ci sia un “errore del destino”, peraltro inadeguato.
Questo ennesimo accadimento dimostra ancora una volta, paradossalmente, quanto inadeguata fosse la vecchia classe dirigente.
Inadeguatezza direttamente proporzionale all’aulicità degli incarichi ricevuti. Si ricorda che la nostra Comunità in questi ultimi anni ha potuto (o meglio avrebbe dovuto) contare su parlamenti di primo piano. Francavilla Fontana, Comune con quasi 40 mila anime, è il Comune, sul proscenio nazionale, fra i pochissimi a non avere un regolamento comunale per la concessione dei locali.
La querelle, infatti, che si è in queste ore sviluppata sull’utilizzo di alcune stanze dell’ex ospedale (già assegnate da tempo ad un’associazione di volontariato) nasce e si sviluppa da questo vulnus: le Amministrazioni passate non hanno mai affrontato la questione (gestione del patrimonio comunale), se non con forme e modi del tutto estemporanei, come appunto dimostrano le delibere n. 354 e 390 del 2009.
L’Amministrazione Comunale necessita, quindi, urgentemente di dotarsi di un regolamento ad hoc, di cui, nei prossimi giorni, forniremo una nostra proposta ai sensi dell’art. 46 dello Statuto comunale (non avendo nostri diretti rappresentati in Consiglio) che metteremo a disposizione della pubblica Amministrazione francavillese che dopo opportuna valutazione, ed eventuale modificazione anche totale, comunque lo adotti come provvedimento amministrativo quadro.
Provvedimento che regolerà, con sicura trasparenza e legalità, le modalità con cui concedere l’utilizzo dell’ampio patrimonio edilizio comunale che non viene più utilizzato per scopi diretti, che in alcuni casi versa in avanzato stato di degrado.
Angelo Camassa, presidente Nova Era