La notizia è giunta domenica notte, mentre “Sandrino”, la società fondata e guidata dal giovane imprenditore francavillese Alessandro Salerno, festeggiava il successo dell’ennesima gelateria inaugurata in Italia: quella di Sanremo. Due banditi, armati di coltello e con i passamontagna calati sulla testa, avevano appena messo a segno una rapina da diverse migliaia di euro nel punto vendita di Bari. Per entrare in azione la coppia di malviventi ha atteso l’orario di chiusura, attorno a mezzanotte: quando solitamente le casse sono piene di contanti e il locale libero da occhi indiscreti.
In quel momento all’interno della gelateria c’erano solo due dipendenti. Uno è stato subito aggredito e tenuto sotto tiro con la lama del coltello. L’altro è invece stato “costretto” ad accompagnare il secondo bandito – a quanto pare disarmato – prima al registratore di cassa, poi laddove erano custodite le somme più consistenti: nella cassaforte, stipata in un altro locale.
La razzia è durata alcuni minuti. Poi, intascato il bottino, i due rapinatori si sono dati alla fuga, lasciandosi alle spalle un ragazzo ferito e terrorizzato, e il suo collega. Quando i carabinieri, informati dell’accaduto, sono giunti sul posto, hanno interrogato come da prassi le vittime del colpo per raccogliere indizi utili alle ricerche. E subito hanno scorto, tra le pieghe della ricostruzione dei fatti fornita dai dipendenti rapinati, qualche evidente crepa.
In particolare i sospetti degli investigatori si sono indirizzati verso il 24enne che ha condotto il secondo bandito verso la cassaforte. Stando a quanto appreso il dipendente, assunto poche settimane fa da “Sandrino”, non ha saputo fornire ai carabinieri indizi utili a rintracciare i rapinatori: vaghe le descrizioni dell’abbigliamento indossato dai rapinatori, l’accento, e il resto. Strano anche che i banditi sapessero della presenza di una cassaforte, e che soprattutto abbiano aggredito solo l’altro dipendente, e non lui.
Le indagini sono scattate immediatamente, e con esse le ricerche. Con i pochi indizi raccolti, e pare con l’ausilio delle telecamere, i carabinieri hanno subito stretto il cerchio attorno a due sospettati, già noti alle forze dell’ordine. E le manette sono scattate poche ore dopo il colpo, all’alba, nel rione Libertà a i polsi di due ragazzi già noti alle forze dell’ordine di 21 e 24 anni. Ma non solo ai loro. Secondo i militari infatti il dipendente “smemorato” è stato complice dei banditi, avrebbe fatto da talpa, aiutando attivamente i rapinatori, per poi probabilmente spartirsi la torta del bottino. Il quale, fino all’ultimo centesimo, è stato recuperato e restituito al legittimo proprietario.
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