«Noi del 118 di Oria di coperte ne abbiamo in abbondanza: è successo in qualche occasione che consigliassimo ai pazienti da accompagnare in ospedale di portarsi comunque da casa qualcosa per coprirsi nell’eventualità che, come successo, al pronto soccorso non ce ne fossero disponibili perché tutte occupate».
La replica dell’associazione Volontari di Protezione civile Città di Ori arriva dopo l’articolo pubblicato nei giorni scorsi all’interno del quale avevamo accolto una delle tante segnalazioni quotidiane da parte dei lettori.
Adesso, stanchi di critiche a loro infondate, gli operatori del 118 di Oria testimoniano – con tanto di immagini – l’abbondante fornitura di coperte utili soltanto nel tragitto da casa del paziente al pronto soccorso, non quindi oltre. Quelle coperte, infatti, sono di proprietà delle associazioni che effettuano il servizio 118 esterno alla sanità pubblica e, una volta che l’ambulanza giunge in ospedale, devono essere restituite per essere sostituite con quelle a disposizione in ospedale.
Queste ultime, a quanto pare, in alcuni casi – come per esempio quando al pronto soccorso c’è affollamento – scarseggiano e non sono sufficienti a soddisfare le esigenze di tutta l’utenza. Di qui il consiglio che, essendo a conoscenza dell’eventuale carenza di coperte in ospedale, i sanitari del 118 danno ai pazienti nel loro esclusivo interesse.
«Noi volontari – fanno sapere ancora – trascorriamo molte giornate lontano dalle nostre famiglie per offrire un servizio migliore possibile al nostro territorio e non ci stiamo a essere attaccati e a volte ridicolizzati, specie sapendo che spesso e volentieri ci rimettiamo di tasca nostra pur di portare a termine questa missione, perché di ciò in fondo si tratta».