Questa segnalazione, alla quale non possiamo non credere, dato che peraltro non è la prima di questo tipo, ci è arrivata tramite Whatsapp, dove una delle iscritte al nostro servizio di notifiche in tempo reale ci ha scritto: «In serata ho chiamato il 118 per un malore che ha colpito mio cognato. E’ intervenuta una ambulanza proveniente da Oria. Dopo averlo visitato, hanno deciso di portarlo comunque presso il pronto soccorso di Francavilla Fontana. Al momento di caricarlo sulla barella, mi chiedevano una coperta per coprirlo in quanto ne erano sprovvisti. Ho dovuto dare un plaid».
Nessuna coperta in ambulanza, quindi, ma – stando ad altri fatti che ci sono stati riferiti – di coperte non ce ne sarebbero al pronto soccorso, dove i pazienti e chi li accompagna sono spesso, loro malgrado, costretti ad attese anche di diverse ore.
Ed ecco un altro aspetto di presunta mala-sanità che ci è stato fatto presente sempre sul nostro canale preferenziale coi nostri lettori, che notiamo molto attenti e partecipi: sempre in tema di pronto soccorso di Francavilla – argomento molto, molto “caldo” – riferiscono che non esista una preselezione a monte dei casi clinici, in sostanza sarebbe assente o non sarebbe messo in pratica quello che in gergo tecnico si chiama “triage”. Tradotto: la classificazione a monte, quindi all’arrivo dei pazienti e al momento di registrarne le generalità, in codici bianchi (quelli che in sostanza potrebbero essere da medico di base o, tutt’al più, da guardia medica), verdi, gialli e rossi.
Di qui, sempre a dire di quanti in quel pronto soccorso ci sono stati di recente per poi legittimamente lamentarsene, le code che si creerebbero tra gli utenti.