Si stava discutendo dell’ipotesi di aumentare il costo della quota annuale, la sera del 14 gennaio scorso, presso la sede dell’associazione di protezione civile quando, sembra proprio per l’oggetto della discussione, uno dei contendenti è stato costretto a ricorrere alle cure del 118 probabilmente a causa di una crisi ipertensiva.
Teatro dello scontro, il quartier generale di una delle cinque associazioni di prociv operative a Torre Santa Susanna, quello della “Antonio Bianco” (che vanta il maggior numero di iscritti), in via Fratelli Cervi, traversa di via Oria.
Notevoli, fin dapprincipio, pare, i contrasti in seno al direttivo circa l’opportunità di innalzare a 30 euro il prezzo della tessera per i soci sostenitori. Tra favorevoli e contrari, sarebbero volate parole grosse, dopodiché uno dei due principali referenti dell’associazione – i fratelli Pietro, propenso all’aumento, e Giovanni Bianco (l’associazione è intitolata alla memoria di suo figlio, scomparso tragicamente anni addietro), fiero oppositore del rincaro – avrebbe accusato un malore e sarebbe ricorso alle cure del 118.
Sta di fatto che la riunione, che avrebbe dovuto essere pacifica, non si conclude e, anzi, qualcuno chiama il 118 a ché prestasse le cure del caso a Giovanni Bianco.
Come andrà a finire la questione delle tessere, non è dato ancora sapere. Intanto, però, una semplice e ordinaria adunanza di volontari impegnati in servizi molto utili per la collettività si è conclusa in un modo inatteso.
Una vicenda che, in ogni caso, non è difficile immaginare possa avere degli strascichi giudiziari.