Si celebrerà il prossimo 6 marzo, dopo il rinvio di questa mattina per un difetto di notifica agli imputati, la prima udienza del processo a carico dei due agenti della polizia municipale di Francavilla Fontana Cristofaro Capobianco e Giuseppe Di Geronimo, tutti e due di 47 anni, attualmente agli arresti domiciliari e rinviati a giudizio con l’accusa di concussione.
I due, arrestati a settembre dai carabinieri in forza alla compagnia di Francavilla Fontana, sono sotto processo per aver chiesto – secondo le tesi degli investigatori prima, della pubblica accusa, sostenuta dal sostituto Milto Stefano De Nozza, poi – a un commerciante, titolare di una rivendita di auto usate, 10 mila euro – poi scesi a 2mila – per sanare alcune presunte irregolarità edilizie che, a loro dire, investivano il piazzale dell’esercizio.
Di sicuro c’è che poi quei soldi Capobianco e Di Geronimo – difesi dagli avvocati Michele Fino e Mario Guagliani, che hanno contestato la qualificazione giuridica del fatto sia in sede di Riesame sia in Cassazione – quella tangente non l’hanno mai incassata, ma resterebbe la minaccia di sanzioni nel caso di mancato versamento di quella cifra.
Il processo sarà quindi avviato in tempi rapidi rispetto alla conclusione delle indagini, considerato che i due imputati – non rei confessi, ma collaborativi con l’Autorità giudiziaria, avendo fornito una propria versione dei fatti – si trovano tuttora in regime di arresti domiciliari.