Ci risiamo. C’è chi differenzia e chi poi, invece, mischia tutto – frazione organica e non riciclabile, plastica e carta, ecc. – rovesciando insieme in un unico cassone il contenuto dei bidoni di colore marrone, giallo, verde, grigio e bianco.
No, non si parla – per una volta – dei soliti cittadini insensibili alla differenziata, ma direttamente di chi gestisce la raccolta “porta a porta” nell’Aro (Ambito di raccolta ottimale) Brindisi 1 Ovest, di cui fanno parte i Comuni di Ceglie Messapica, Erchie, Francavilla Fontana, Latiano, Oria, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, Torre Santa Susanna e Villa Castelli.
Le foto che alleghiamo a questo articolo – a nostro avviso, di notevole interesse pubblico – immortalano una sequenza piuttosto eloquente: gli operatori ecologici raggiungono la schiera di cassonetti posti all’esterno di un edificio, prelevano tutt’assieme la spazzatura e, dopo aver azionato l’apposito automatismo, la fanno scivolare in modo indifferenziato nel cassone dell’autocarro sulla cui fiancata campeggia il logo “Monteco Srl” (L’Ati Monteco Srl-Cogeir Srl è appaltatrice del servizio).
Il veicolo poi riparte tranquillamente, forse diretto in discarica o alla successiva isoletta ecologica.
Nelle immagini è stato volutamente oscurato ogni riferimento a persone e luoghi giacché qui non interessa chi, dove e quando ha fatto cosa, ma che la miscelazione degli scarti sia avvenuta e possa avvenire quotidianamente in uno dei comuni sopra citati.
Qui non rileva neppure che possa essersi trattato dell’iniziativa estemporanea dei singoli, però sarebbe opportuno che simili episodi – non i primi, peraltro – non si verificassero più proprio perché poi quando si tratta di pagare la Tari per gli utenti non ci sono giustificazioni che tengano: si paga e amen.
Siccome il servizio è, da contratto, quello della differenziata “porta a porta”, differenziata “porta a porta” sia. Niente di più, niente di meno. Se i rifiuti poi vengono mischiati fuori, a che serve differenziare in casa o nei locali commerciali? Con quale coraggio si discerne di comuni “ricicloni”, rispetto per l’ambiente e compagnia danzante?
Un documento semplice ed esaustivo nel quale è scritto chiaramente che: nei contenitori marroni ci va l’umido (o frazione organica), in quelli bianchi carta e cartone, nei gialli plastica e metalli, nei verdi il vetro, nei grigi il non riciclabile. Facile, no?