Francavilla, Curto: «Riapertura San Sebastiano possibile anche grazie alla mia attività in Senato: come sono stati spesi quei 550mila euro?»

Euprepio Curto
Euprepio Curto

Si riceve e pubblica:

Apprendo dagli organi d’informazione della riapertura al culto della Chiesa di San Sebastiano. E’ una notizia che registro con grande gioia, tenuto presente che fino a qualche anno fa la storica struttura seicentesca versava in condizioni di assoluto degrado, tale da metterne in forse la stessa staticità.

Da allora sono stati fatti enormi passi in avanti, grazie al contributo disinteressato di tantissimi fedeli e all’opera di sensibilizzazione promossa dal Comitato costituito per la salvaguardia della Chiesa.

Ed è, quindi, assolutamente giusto che nei giorni scorsi, insieme con la notizia della sua riapertura al culto, sia stato dato il doveroso risalto a tutti coloro che hanno consentito che si realizzasse il cosiddetto “miracolo”.

La chiesa di San Sebastiano, in fase di restauro da oltre 10 anni
La chiesa di San Sebastiano, in fase di restauro per oltre 10 anni

Un po’ meno giusto – anzi, per essere ancora più chiari, del tutto ingiusto – è il fatto di avere omesso, per l’ennesima volta, di accennare al contributo fornito da chi determinò le condizioni per il primo finanziamento (derivante dalla ripartizione della quota dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale per l’anno 2002) di ben 557.560,00 euro attraverso un’azione politica assolutamente non semplice realizzatasi presso la Commissione Bilancio del Senato della Repubblica.

Proprio per questo motivo fa un po’ rabbia leggere di ringraziamenti indirizzati verso soggetti politici ed istituzionali che con il recupero di San Sebastiano non hanno assolutamente nulla a che vedere, mentre su chi effettivamente contribuì vi è stato sempre uno sgradevole silenzio.

Uno stile assolutamente censurabile, sia per questioni meramente formali, sia perché la consapevole omissione di un dato importantissimo per una corretta lettura delle vicende che hanno accompagnato negli ultimi anni la Chiesa di San Sebastiano ne stravolge la storia.

E tutto ciò nonostante la limpida correttezza di chi fece giungere quel primo finanziamento, che – va evidenziato – mai ebbe la pretesa di assumere ruoli diversi da quelli esercitati in Parlamento, al punto tale di rimanere molto distante dal controllo sulla effettiva gestione di quelle risorse, come invece sarebbe stato opportuno.

Un controllo e una verifica che oggi avverto il dovere d’intraprendere.

Euprepio Curto
Già membro della Commissione Bilancio del Senato

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