Dobbiamo chiedere scusa ai nostri lettori – eccetto che a uno – e alla polizia municipale di Francavilla Fontana.
Ci siamo fidati troppo e adesso siamo costretti a fare dietrofront per il rispetto che si deve alla verità dei fatti: in relazione a questo articolo, pubblicato ieri sera 2 gennaio 2015, siamo stati letteralmente presi in giro da chi ci ha segnalato una presunta ingiustizia che, in realtà, non c’è stata. Ma veniamo al dunque.
Dopo aver ricevuto una delle tante segnalazioni da parte di chi ci legge, abbiamo dato notizia di una multa molto “pignola” inflitta da un vigile a un automobilista che aveva parcheggiato con le ruote anteriori della sua Ford Focus nera pochi centimetri oltre le strisce blu di uno degli stalli a pagamento in via San Lorenzo.
Il nostro lettore ha lamentato l’iniquità del trattamento a lui riservato dall’agente, che non avrebbe invece impiegato lo stesso zelo nei confronti delle infrazioni commesse da altri automobilisti. Alla “denuncia”, il cittadino che si professava vittima d’ingiustizia, ha anche allegato una foto con tanto di freccette rosse a indicare la sua e le altre auto in contravvenzione.
Ebbene, siccome le bugie hanno le gambe corte, oggi è emerso ciò che è realmente accaduto. La versione fornita dal conducente è vera solo in parte, nella parte in cui gli è stata comminata una sanzione amministrativa. Non, però, in via San Lorenzo e per il motivo da lui sostenuto, ma in precedenza, all’altezza del civico 53 di via Barbaro Forleo, per aver posteggiato in divieto di sosta e fermata.
L’agente che aveva redatto il verbale – si è peraltro appreso – non era proprio passato da via San Lorenzo, quindi da parte sua non c’era stata alcuna omissione di servizio né, quindi e tantomeno, alcun favoritismo nei confronti di questo o quell’automobilista.
Ovviamente, questa mattina ci siamo risentiti con l’autore della errata segnalazione che, al telefono, ha dichiarato: «Ho preso un abbaglio e me ne scuso, mi sono semplicemente sbagliato e porgo le mie scuse al corpo dei vigili urbani, il cui operato nel caso da me prospettato non è stato scorretto, e agli altri lettori».
La morale della favola, per quanto ci riguarda, è che fidarsi è bene, non fidarsi talvolta è meglio. Non possiamo che aggregarci alle scuse dell’automobilista e regolarci di conseguenza – intanto rimuovendo il contenuto – per il futuro. Siamo i primi a denunciare, con la massima correttezza possibile, casi anche spinosi d’ingiustizia e abusi, ma invitiamo chi ce le segnala a un maggiore senso di responsabilità. Ne va dell’immagine non soltanto loro, ma di un’intera città.