Non solo il fascino di campagne e monumenti imbiancati, ma anche disagi e danni: un solo giorno di neve è stato sufficiente a paralizzare, anche se fortunatamente solo per alcune ore, l’intera provincia di Brindisi. Se i fiocchi sono caduti copiosamente soltanto tra il 30 dicembre e le prime ore del mattino del 31, le gelate sono ancora visibili fuori dai centri urbani in tutto il loro potere devastante per le colture.
Diversi alberi sono cascati, invadendo la sede stradale e procurando difficoltà ai veicoli in transito; i bob-cat spazzaneve e spargisale si sono mossi, non senza difficoltà, per le vie dei centri abitati e, a Oria, si sono registrati dei solchi nell’asfalto che, in qualche caso, come quello documentato dalla foto inviataci da un lettore, hanno comportato persino lo scoperchiamento di condutture interrate.
Lungo la Oria-Ostuni, che passa per Francavilla, tronchi di ulivo hanno sbarrato il transito per diverse ore nel pomeriggio del 31 dicembre.
Ghiaccio ancora oggi lungo la Francavilla-Cellino, dove l’altro ieri alcune auto sono andate in testacoda e lì sono rimaste fino al disagevole arrivo dei mezzi di soccorso.
Situazione critica fino a ieri, giorno di Capodanno, anche a San Vito dei Normanni e lungo le provinciali di collegamento tra San Cosimo alla Macchia (Oria), Torre Santa Susanna ed Erchie, oltre che a tra Ceglie Messapica, San Michele e Villa Castelli.
L’entusiasmo per l’imbiancata improvvisa di un paio di giorni addietro, insomma, ha ufficialmente lasciato il posto alla stima dei danni e quelli all’agricoltura sembrano davvero essere cospicui: a rischio ci sono, per esempio, i noti carciofeti di Brindisi, ma del gelo hanno risentito anche alberi da frutto quali aranci, limoni e mandarini.
Gelate nocive, in prospettiva, pure per vigne e oliveti. La conta, però, è appena cominciata e qualcuno già ipotizza la richiesta dello stato di calamità che possa in parte risarcire i coltivatori.