«Il parcheggio a me riservato è sempre occupato dalle auto di chi potrebbe tranquillamente percorrere qualche metro in più a piedi: la gente manca di sensibilità, che ne sa dei problemi di chi, come me, è costretto a combattere ogni giorno contro la cosiddetta normalità?».
Cristian, 25 anni, è diversamente abile e, non a caso, sotto casa sua ci sono delle strisce gialle, con tanto di segnale verticale che impone agli altri automobilisti di non parcheggiare lì, in via Dragonetti Bonifacio, a Oria.
Il posto riservato alle auto della sua famiglia gli è stato regolarmente concesso dal Comune della sua città e dunque andrebbe rispettato, ma purtroppo questo non accade. Anzi, spesso e volentieri Cristian – costretto sin dalla nascita su una carrozzella – e i suoi familiari lo trovano occupato. Spostarsi per andare dal medico o semplicemente a fare la spesa diventa quasi un incubo: «E se quando torniamo ci hanno occupato il posto?», è la domanda che si fanno sempre prima di mettere un piede o, nel caso di Cristian, una ruota fuori dall’uscio.
Sì, perché Cristian non può camminare. Lo farebbe volentieri e percorrerebbe chilometri e chilometri, anche di corsa, se potesse. Ma non può e non è certo per colpa sua. Questo il motivo per cui di fronte al portone di casa sua c’è quel posteggio riservato, mica per un privilegio di chissà che natura. Solo per rendere meno difficile l’esistenza, almeno in queste cose stupide eppure importanti, a chi ogni santo giorno di problemi ne deve affrontare già tanti. Lo stesso dicasi delle innumerevoli – ancora oggi e si è nel 2014, quasi 2015 – barriere architettoniche. Ma questo è un altro discorso ancora.
«Sono stanco – spiega Cristian – di trovare il mio posto sempre occupato da altre macchine. I vigili urbani potrebbero anche stare più attenti e colpire con pugno duro i trasgressori».
È passato più di un anno da quando il video “Oria, questa è Sparta”, realizzato da Antonio Delli Santi con la collaborazione di Rosario Epifani (affetto da scelrosi multipla) ha fatto il giro d’Italia e messo in evidenza tutti i disagi che può incontrare un disabile, ma i problemi sono ancora tutti là. Il problema è nella testa della gente, incapace di calarsi in situazioni che considera altrui e lontane. Sarebbe sufficiente solo un po’ più di sensibilità. Non solo a Natale, ma per tutto l’anno.
Alf. Carb.